Angelo Redaelli con i suoi Momix, la disabilità de “Il talento non fa differenze” di Irene Stracciati, la danza come metafora della vita di Marco Bravi e Marisa Boldo e la Dance Emotions di Pierluigi Abbondanza le grandi mostre di Milano Danza Expo.
Nel padiglione centrale il percorso visivo ed emozionale firmato dagli illustri obiettivi.
I grandi fotografi raccontano la danza, i suoi protagonisti, i talenti resi speciali dalla loro diversità e l’intimità del gesto fisico che diventa pura essenza scenica. Milano Danza Expo regala ai visitatori un’eccezionale percorso visivo ed emozionale firmato da alcuni degli obiettivi più illustri del panorama internazionale. Quattro le mostre allestite all’interno del padiglione centrale in occasione dell’expo evento internazionale della danza in programma dal 25 al 27 Novembre 2011 negli storici padiglioni del Parco Esposizioni Novegro (Info, orari, prezzi biglietti su www.milanodanzaexpo.it).
“Momix – Ingegno e Creatività – Trent’anni di successi” è il titolo della mostra firmata da Angelo Redaelli. Non solo istantanee. A ricreare l’illusione, elemento travolgente di tutti gli spettacoli che la compagnia americana porta in giro con enorme successo in tutto il mondo, un’efficace video installazione. Il sipario si apre, gli occhi si perdono nel gioco di colori e corpi. La meraviglia lascia spazio all’incredulità. Può il corpo, l’uomo spingersi così lontano? Un mondo, quello che Redaelli ha saputo “rubare” alla realtà, di immagini surreali fatte di corpi, costumi, attrezzi, luci, giochi d’ombre, oggetti che sono tecnicamente e magicamente in fusione con i ballerini. Opere di eccezionale inventiva e bellezza quelle ideate nel 1981 da Moses Pendleton e messe in scena in tutti i teatri del mondo.
Talento e disabilità con “Il talento non fa differenze”. La mostra, a cura di Irene Stracciali con il Patrocinio del Comune di Siena, si compone di trenta opere fotografiche che ritraggono danzatori e attori con sindrome Down e normodotati che lavorano insieme. E’ una mostra sulla bellezza; i corpi dei danzatori sono protagonisti assoluti, come lo sono negli spettacoli di Irene Stracciati che si avvale della preziosa collaborazione di artisti con sindrome di Down in quanto artisti talentuosi e straordinari e non in quanto portatori di sindrome di Down; infatti il progetto di ricerca che Irene Stracciati opera da anni riguarda il movimento e non la disabilità. Le fotografie sono di Orlando Caponetto, Dominique Papi e Stefano Fantini
L’essere e la danza in “Io sono ciò che danzo”. E’ il racconto fotografico di Marco Bravi e Marisa Boldo presentato in anteprima in occasione di Milano Danza Expo. La mostra è un inno all’espressione e all’espressività del proprio Io: l’individuo può esprimersi al meglio solo in quello che veramente sente. La danza diventa così elemento universale nello svolgimento della vita che inizia nel salotto di casa per finire direttamente sul palcoscenico. La danza come metafora della vita.
A firmare l’area mostre anche l’importante partecipazione di Pierluigi Abbondanza, fotografo specializzato molto stimato. Abbondanza presenta il suo progetto “Dance Emotions” nato dalla volontà di creare immagini che avessero in sé la vita e l’emozione del momento.
Fotografia, arte e creatività…