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Il 24 settembre 2014 ha preso il via la 29esima edizione del Romaeuropa Festival, manifestazione dal titolo “Linfa Vitale”, ricca di spunti culturali, teatrali, di danza e di musica, che si protrarranno fino al 30 novembre 2014, offrendo una grande varietà.

Interprete d’eccezione, coreografa e danzatrice fuori dal comune, Dada Masilo torna con la ‘sua’ Carmen e andrà in scena dal 29 ottobre al 2 novembre.

Da prime assolute a ritorni di ospiti importanti nella scena teatrale e della danza contemporanea, Virgilio Sieni, impegnato coreografo nostrano, per esempio, sarà presente in due momenti diversi con Dolce Vita, 4-5 ottobre 2014 (la storia della ‘Passione di Cristo’) e nei due giorni dedicati a DNA MEMORY – Indigene – ricordando che il gesto è l’espressione dell’animo umano. La danza e il suono si riflettono reciprocamente nel proprio ruolo come il movimento e il corpo, gestualità dello spirito. Le danze khatak di Akram Khan e il flamenco di Israel Galvan avevano aperto questa nuova emozione sul palcoscenico, in un mix creativo che ha dato vita a un passo a due con musica dal vivo: “Torobaka”.

Dal teatro e dalla danza contemporanea fino alla musica sperimentale, s’innesta infatti la V edizione delDigital Life”, concepita come una mostra fra arte e nuovi media: “Play”, sarà dunque attesissima l’artista sudafricana che fa molto parlare di sé. Ha studiato fra Johannesburg e Bruxelles e si è imposta come innovativa coreografa e certamente danzatrice incontenibile, in ‘assolo’ straordinari e mozza fiato per la ritmicità, la scelta dei passi e della performance che parte dal balletto classico, con rigoroso rispetto della tecnica ma unisce l’innovazione creativa della danza contemporanea alle reminiscenze dei balli e dell’espressività africani.

Dada Masilo ha molti piani di lettura. La sua determinata energia si impone da sola, messa su di un palcoscenico: il rigore e il selvaggio inebriano lo spettatore. Tuttavia c’è un grande lavoro strutturale dietro le sue coreografie, che dimostra la cura e l’amore reale che Dada ha per il “balletto classico”.

Il Lago dei Cigni è stato una grande prova di successo.

Dada ha lavorato a pezzi suoi, anche in collaborazione con artisti come W. Kentridge (che proporrà il riallestimento di “ Ubu and the truth commission”, dal 20 al 22 novembre 2014), come in “Refuse the hour”, oppure nel personale ritratto dell’Ofelia di Amleto: “The Bitter End of Rosemary.

Tornando alla CARMEN (creazione 2014, première alla Biennale de Lyon)con 12-14 ballerini in scena, scopriamo la vitale gitana che non rinuncia alla rosa rossa sulla sua testa liscia, tonda e completamente rasata. Nella scelta dei costumi tiene conto della danza che vuole portare in scena, che vuole rivivere in sé trascinando lo spettatore fra la malia del flamenco, rivisto su passi di danza contemporanea dove il classico e la danza africana giocano il loro ruolo. C’è una contaminazione con la mente creativa di Mats Ek; Carmen è “cattiva”, la trasgressione supera i limiti del sesso, del dolore e della manipolazione fino alla morte.

Non troverete astrattismo, ma il racconto della vita alla ricerca dello spirito dei personaggi.

Stefania Sanlorenzo

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