La Compagnia Excursus diretta da Ricky Bonavita e Theodor Rawyler torna al Teatro Tor Bella Monaca con “Vento d’Estate”, tre giorni di spettacoli e video a cura di Cadavre Exquis, Stefano Fardelli e Benedetta Capanna.
19/06/2015 – ore 21
Cadavre Exquis | Never look for me
Coreografia, concept, performance: Matteo Bifulco, Lorenzo Giansante, Giordano Novielli
Disegno Luci: Danila Blasi
Audio Editing: Lorenzo Giansante, Giordano Novielli
Art Work: Matteo Bifulco
Residenze artistiche: Duncan 3.0 e Core – Officina Coreografica 2014
Partendo dal mito di Orfeo, con particolare riferimento al film “Orphée” di Jean Cocteau, la performance ci conduce dinnanzi ad uno specchio/soglia, indecisi se varcarlo per entrare in uno spazio altro dove la nostra fragilità può forse trovare una nuova luminosa forza che la riscatti dal grigiore circostante.
Attraverso una drammaturgia del corpo vengono esplorati i seguenti materiali: lo Sguardo, la Soglia, l’Identità, il Mistero, il Sedimento, la Trasformazione, in un lavoro che vuole tutelare “la vita” in scena sfruttando i territori che l’improvvisazione può offrire, senza tendere ad esiti scontati o messaggi prestabiliti da trasmettere. Il pubblico non è semplice ricevente, ma interviene attivamente sulla struttura del pezzo.
I tre performer cercano un “insieme” dove ciascuno si sdoppia (è attore e regista insieme) nell’ascolto degli altri e di quello che si sta creando in condivisione nello spazio.
20/06/2015 – ore 21
Stefano Fardelli | Svarupa-vyakta
Coreografia e danza: Stefano Fardelli
Svarupa – vyakta significa “il Se” e trae ispirazione da un mio viaggio in India. L’impostazione scenica è essenziale: un danzatore, 5 palloncini. La coreografia si fonda sulla dialettica tra il danzatore e i 5 palloncini, che rappresentano la proiezione del “Se”. L’immagine che mi ha suggerito questa coreografia è nata a Varanasi la quale sorge su una sponda del fiume Gange. L’accesso all’acqua avviene attraverso una scalinata chiamata Gat dove una mattina mi sono seduto per osservare l’atmosfera che mi circondava. L’umidità creava una sorta di nebbia e il color bianco del cielo si confondeva con l’orizzonte. Dall’altra parte del fiume c’è solo deserto e la sabbia sembrava finire nel vuoto, dandomi la sensazione di galleggiare sulle nuvole.
A seguire proiezione video
Stefano Fardelli | Dear Sofia
Idea e coreografia di Stefano Fardelli.
Con Stefano Fardelli, Sofia Putzu e Chiara Fardelli.
Regia di Stefano Tummolini.
Operatore Giorgio Timpani.
Montaggio di Annalisa Schillaci.
Tecnico del suono Alberto Buffolano.
Musica di Marco Schiavoni e di Maurizio Colonna con The Last Spring (Courtesy by Machiavelli Music Publishing Carish)
Fotografo di scena Daniele Trapletti.
Trailer di Marco Fidaleo
Grafica Fabio Zenobi.
Un ringraziamento speciale a Marco Putzu, Mariapaola De Giovanni, Enrica De Giovanni, Giuliana Romanengo, Roberto Gotuzzo, Renzo Tomasi, Felicia Firpo and Mini Gym Fitness Club.
Dear Sofia è stato presentato in anteprima mondiale al Gdansk International Festival 2015 in Polonia.
21/06/2015 – ore 18
Benedetta Capanna | Danze rotte
coreografia e danza: Benedetta Capanna
video e foto: Mauro Raponi
consulenza musicale: Vittorio Giannelli
“E guardo, ascolto. Roma/ intorno é muta: è il silenzio, insieme,/della città e del cielo.” (Le ceneri di Gramsci, PPP)
Roma, tra l’esclusività e l’esclusione, città che prima ti acclama e poi ti abbandona, è il luogo ideale per dare senso alla propria ardente solitudine e forse finalmente farla morire.
“Si sa bene che la luce alle tre del pomeriggio è dolorosa, e che non si dovrebbe mai andare in giro a quell’ora: che quindi non c’è da meravigliarsi se tutto fa male, se tutto prende alla gola, e la vita si presenta come un paese di confino, dove dei pazzi credono di essere liberi, e vivono la loro giornata come un diritto. Ma la sera? la dolce sera?” (Petrolio, PPP)
Danze rotte sono le giornate che trascorro nella piccola grande città di Roma, dove tutto sembra spezzettarsi, perdere senso e sviluppo, dove anche i sogni sono ad intermittenza, dove le relazioni non hanno capo ne coda, dove le parole si spezzano in continuazione perdendo il loro suono, il loro stesso stupore divertito nel rivelarsi, il loro rincorrersi a volte goliardiche a volte poetiche. Ho la sensazione di camminare senza arrivare mai.
A seguire proiezione video
Benedetta Capanna | Epiphany of returning
un film breve di Benendetta Capanna e Richard Shpuntoff
girato al Baad Bronx NY , gennaio 2014
Epiphany of returning è un film-assolo di danza che esprime il mistero e lo stupore del ritorno. Con esso si vuole catturare la ricerca dell’autenticità, attraverso la ripetizione di gesti e piccole variazioni degli stessi, per un continuo incarnarsi nel momento presente.
UFFICIO STAMPA 369gradi – Benedetta Boggio -3332062996 – ufficiostampa@excursus.it
Maggiori informazioni: www.excursus.it