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I valori immateriali nascondono un enorme potenziale di crescita,
che può stimolare l’economia generando centinaia e centinaia di migliaia di posti di lavoro e conservarne altrettanti che sarebbero altrimenti in pericolo.
Marice Lévi e Jean Pierre Jouvet

Prende avvio nel 2015 la settima edizione di Choreographic Collision, il progetto di ricerca coreografica ideato da DanzaVenezia con la direzione artistica di Manola Bettio, Viviana Palucci e Stefano Tomassini che si propone di offrire a giovani coreografi italiani, con un proprio nucleo di danzatori, una straordinaria opportunità di sperimentazione, di ricerca, di scambio, di confronto e di supporto alla produzione per realizzare e presentare al pubblico un lavoro a tema specifico condotto a termine e perfezionato avvalendosi della collaborazione dell’equipe dei professionisti di Choreographic Collision.

Da quest’anno sviluppato in un progetto triennale, Choreographic Collision ha, tra i tanti obiettivi, quello di creare percorsi di alta formazione e perfezionamento di coreografi italiani, sviluppare l’autoimprenditorialità di giovani professionisti dello spettacolo dal vivo, creare una produzione artistica che esca sul mercato e si metta alla prova, all’interno di un network nazionale e internazionale per la circuitazione dei prodotti coreografici.

Choreographic Collision 7 è sostenuto da importanti partner quali il Teatro Stabile del Veneto, Arteven, la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Teatro Fondamenta Nuove, MilanOltre Festival e LuganoInScena.

“La tematica di questa edizione – What is classic? – intende indagare, in termini performativi, alcuni classici del repertorio di danza, sia per ripensare la validità culturale della nozione di passato, sia per ritrovare ragioni e problemi contemporanei in un patrimonio coreico troppo spesso immobilizzato dalla ripetizione mercantile o silenziato attraverso una acquisizione neutrale, mai

problematica; con una forte convinzione di fondo: è classico ciò che è capace di opporsi alla barbarie.” (Stefano Tomassini)

La deadline per la partecipazione è stata prorogata al 15 LUGLIO 2015. Entro quella data si attendono progetti di ricerca su tema specifico rivolto a coreografi italiani che abbiano maturato ampie esperienze artistiche e di sperimentazione e che vogliano intraprendere un percorso di analisi, sviluppo e supporto alla produzione.

Il Progetto ha la durata di circa sei mesi, è completamente gratuito per i coreografi selezionati e si svolge a Venezia a partire da Settembre 2015 fino a Febbraio 2016, tra laboratori di drammaturgia tenuti da Stefano Tomassini e workshop coreografici sotto la guida di docenti d’eccezione:

Marie Chouinard, coreografa canadese di fama internazionale, formata alle tecniche del classico e del moderno declinate in una pratica globale e organica del movimento capace di interrogare, prima ancora che di integrare, le sue esperienze occidentali con quelle orientali;

Cristina Rizzo, danzatrice, performer e coreografa di base a Firenze, ha collaborato con diverse realtà artistiche tra cui Kinkaleri; dal 2008 ha intrapreso un percorso autonomo di produzione e sperimentazione coreografica indirizzando la propria ricerca verso una riflessione teorica dal forte impatto dinamico.

Durante l’arco di tempo tra le varie sessioni di lavoro in equipe, i coreografi selezionati continuano il lavoro di ricerca nelle proprie sedi di provenienza. A completamento del percorso gli artisti hanno la possibilità di mettere a punto la propria creazione in una breve residenza coreografica presso le sedi di alcune tra le Istituzioni che collaborano al Progetto.

I percorsi di sperimentazione coreografica danno vita a creazioni a tema specifico che, inserite in un’unica serata, debuttano in Prima Nazionale a febbraio 2016 nell’ambito della programmazione del Teatro Stabile del Veneto presso il Teatro Carlo Goldoni di Venezia.

Lo spettacolo replica poi il 02 marzo 2016 per Luganoinscena, l’11 marzo 2016 per la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e per Milanoltre Festival in data da comunicare.

La call e tutte le informazioni sul progetto si trovano sul sito www.choreocollision.com

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