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Carla Fracci in Thalassa nella rappresentazione del Balletto del Sud: Shéhérazade

Il 7 agosto 2015 Il Balletto del Sud, sulle coreografie del brillante ed entusiasta Fredy Franzutti, porta in scena “Shéhérazade e le mille e una notte”, spettacolo di debutto per un percorso artistico di interesse culturale importante, a partire dall’iniziale connotazione territoriale.
Per questa prima serata, presso l’Anfiteatro Romano di Lecce, l’aspettativa è molto forte, perché una danzatrice cara all’Italia, che ama la danza e il teatro, emergerà dalle acque e, ancora una volta, colmerà la scena della sua prestigiosa presenza.
Il nostro Paese crede nei simboli e non si può pensare a lei se non in questi termini. Una stella del nostro firmamento artistico e culturale.

Spettacolo tutto esaurito.
Prossime tappe di questa edizione saranno a Catanzaro (17 agosto), Tricase (21), Ugento (27), per poi arrivare al Festival della cultura araba nella città di Costantina in Algeria (16 settembre) e, al prossimo Festival Internazionale de L’Habana, a Cuba.

Ricordo che ero bambina e Carla Fracci, già una stella della danza classica e simbolo dell’arte coreutica in Italia, danzava.
Danzava con i piedi veloci e precisi, con la leggerezza del fisico e la drammaticità interpretativa che avvolgeva il pubblico dal palcoscenico, con una carica artistica intensa e partecipativa. Tanto che divenne sinonimo di ‘danza’ per moltissimi anni… Moltissimi, fino a oggi, direi, che sta per compierne 79 ed è di nuovo in scena nel ruolo di Thalassa, Regina degli Abissi, insieme ai ballerini della compagnia: Nuria Salado Fustè, Carlos Montalván, Alessandro De Ceglia, Francesco Cafforio e Alexander Yakovlev. I solisti Monica Verì, Francesca Bruno, Luca Carannante, Angelo Egarese, Martina Minniti, Marianna Monteleone, Francesca Raule, Federica Resta, Francesco Rovea. Li saluta, li ringrazia e si complimenta con loro al termine della serata.

Il balletto è ispirato all’omonimo poema sinfonico di Nikolaj Rimskij-Korsakov, ‘Shéhérazade’, del 1888. La storia ci catapulta nell’atmosfera della favola d’Oriente che avvolge lo spettatore di un fascino arcano, misterioso, proibito e lontano lontano nel tempo e nei luoghi… la Persia e l’estensione a sud dell’impero, oltre il Mare Arabo: sultani, visir, figure femminili, schiave o di alto lignaggio, ma rivestite della loro bellezza che compiace i potenti, mentre poca rilevanza ha il valore della loro vita.

Ecco nei cinque quadri le storie delle notti stellate, narrate alla falce di Luna, l’astro muto che ascolta e riflette. Qui le parole dell’attore Andrea Sirianni, che subito invita il pubblico a capire dove l’immaginario deve immergersi: sono i racconto d’Oriente, i più celebri a noi noti furono tradotti dallo studioso francese Antoine Galland, orientalista e archeologo.

Le scene realizzate da Francesco Palma ricreano l’atmosfera e i costumi sono molto particolari.

Ora Carla Fracci in blu emerge dalle acque e idealmente guida la scena, e interpreta un Assolo sulla musica: “Song of indian guest” (https://youtu.be/YBpN9-XOIqQ). Deve riavere il rubino e vendicare l’inganno. Alla fine d’incanto tutto svanirà, risucchiato dal mare, dai flutti da cui Thalassa era emersa. Anche la fugace storia d’amore di Shéhérazade si perderà nella vaghezza di un sogno, come in ogni favola.

Bella e drammatica, seria, compresa in se stessa… una figura che non potrebbe che uscire da un racconto di ‘Le mille e una notte’, con tutta la sua evocata magia, Carla Fracci tiene la scena. Impugna la scimitarra… Agisce perché l’Ordine sia ristabilito.

Ricordo che quando la giovinezza le permetteva tutti i ruoli del repertorio, sempre colpiva in lei la carica interpretativa: non è andata perduta, credetemi! Meravigliosamente la riveste come una seconda pelle.
Osservate la linea del collo e delle braccia. L’hanno resa famosa e sono ancora perfette per richiamare l’emozione, che si chiede a uno spettacolo di questo tipo, in una notte d’estate, di oggi.
https://youtu.be/kxuKoPoQwpE (presentazione/estratto)

Stefania Sanlorenzo

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