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La Batsheva Dance Company è una compagnia istraeliana di danza contemporanea, da 25 anni nel panorama artistico (fu Martha Graham a fondarla, la Batsheva detiene i diritti per la rappresentazione delle sue coreografie) e ormai il brano coreografico, Three, del 2005, fa parte del repertorio in modo stabile.

Una significativa foto ‘in movimento’ portava la didascalia del direttore del Corpo di Ballo di Parigi, Benjamin Millepied, sulla messinscena di “Three” proprio in queste settimane di gennaio 2016, inserito nel programma che sembra attentamente portare avanti, modulando le proposte sulle varietà tematiche e interpretative o di stili decisamente differenti, per la stagione parigina.

Nella cornice del mondo della danza oggi, credo che sia una mossa vincente studiare attentamente le produzioni da offrire a un pubblico eterogeneo e che, tolti gli appassionati, nei confronti della danza nutre spesso qualche sospetto, come una sorta di indecisione su che cosa vedere, su come apprezzare o capire.

Repertorio, rivisitazioni, classico, moderno o contemporaneo, il neoclassico di repertorio (ormai dei cult) e quindi il conseguente post-neoclassicismo… il teatro danza o il physical theatre, fino ad acrobazie circensi con effetti speciali, oggi giorno il movimento è al centro dell’espressione stilistica e mentre si lavora sulle connessioni delle varie parti del corpo, in una sempre più approfondita sensibilità gestuale, oltre che cura e controllo per la tecnica pura, così le commistioni artistiche diventano punti di contatto fra i molti aspetti della struttura artistica completa (musica, effetti musicali, effetti di luci e colori ecc…).

La coreografia è opera di Ohad Naharin e si suddivide in tre istanti:

1)Bellus su musiche di Johann Sebastian Bach

2)Humus su musiche di Brian Eno, Neroli

3)Secus su musiche di Chari Chari, Kid 606, Rayon

AGF, Fennesz, Kaho Naa..Pyar Hai, Seefeel, The Beach Boys

Alla base del movimento c’è la tecnica Gaga, quasi un “sistema” di lavoro sulle parti del corpo, ideato dall’allora direttore artistico Ohad Naharin (ora ruolo rivestito da Yoshifumi Inao), che firma questa coreografia, portandola per il mondo, e rimane coreografo della compagnia: New York, Londra, Parigi e ora in Italia a Modena il 22 gennaio 2016 alle ore 21.00, presso il Teatro Comunale Luciano Pavarotti.

Il film del documentarista Heymann, “Mr. Gaga”, sottolinea proprio la creatività di questo ‘studio’ del movimento corporeo, come assolutamente innovativo. Chi si approccia a questa tecnica associa a gesti volontari e studiati, una dimensione espressiva più libera e personale, definendo con il movimento uno spazio musicale oltre che fisico, che i danzatori condividono in una sorta di solitudine individuale, ma percepita a livello sensoriale da tutti.

https://youtu.be/rCaHbOLGXfY (estratto)

https://youtu.be/ZzXhcNFXwYM (Tecnica Gaga)

La base della tecnica che poi trova esteriorizzazione sulle musiche e nelle coreografie è un movimento continuo, dove il corpo sia in perenne connessione con la mente.

ph: G. Dagon

 

Stefania Sanlorenzo

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