Al Balletto Teatro di Torino c’è un giovane coreografo residente che da questa estate è diventato un nome spesso letto o sentito: Marco de Alteriis.
Ciascuno ha un momento in cui il proprio talento si esprime in quel modo un poco più speciale, quel po’ che fa la differenza.
La musica del grande Chopin è stato il suo attimo.
La coreografia “In Chopin” la rivelazione delle sue doti creative.
Ha sentito in modo diverso e ha saputo trovare i passi giusti perché queste note riprendessero vita in modo nuovo.
Il tour estivo e le repliche autunno e inverno hanno dato modo a molti di vederlo e di capire questo giovane spunto di creatività contemporanea.
Dunque sono trent’anni che l’intramontabile Loredana Furno dirige il BTT; da lì abbiamo visto emergere anche Matteo Levaggi, una mente creativa assolutamente singolare e che ha già ben meritato riconoscimenti in Italia e all’estero. Pressi cui ha lavorato Itzik Galili, uno dei nomi dell’ambito contemporaneo di oggi, dove danza è sperimentazione fisica di una espressione del movimento, nel più semplice significato delle parole. La stagione sarà ricca di eventi nell’ottica di essere innovativa e curiosa con scelte di qualità.
Sabato sera, il 5 marzo 2016, ha debuttato un nuovo spettacolo, in coproduzione BTT e Rivoli Musica, alla Lavanderia a Vapore di Collegno, che per i torinesi è ormai un punto di riferimento per la danza, per la ricerca coreografica, per lo studio dei diversi linguaggi espressivi. Ha una sua storia interessante anche come location, sia per chi ci studia e lavora sia per chi va ad assistere agli spettacoli.
“Ba-rock” è l’attuale lavoro di Marco de Alteriis, che crea con il sorriso di un volto ancora da ragazzino e i contorsionismi mentali tipici della ricerca sperimentale coreografica di oggi, ma con un punto forte a suo favore, a mio parere: egli sente la musica proprio in modo diverso rispetto a tanti altri.
Potrebbe essere il nodo della sua creatività, considerando che è molto giovane e che tutti cambiamo nel tempo. Adesso probabilmente ha maturato insieme alla danza, fatta di forte fisicità di movimento, un orecchio per le note.
E ciò che del movimento potrebbe dover essere spiegato e assimilato, diventa immediatezza nella musica.
Qui le musiche sono suonate dal vivo dall’Accademia Strumentale Italiana, creando un’atmosfera elegante nella prima espressione del barocco, Ba- , viola e percussioni, e un -Rock che non c’è, se non nel gioco di parole.
Il senso del “rock” è affidato non alla musica bensì al movimento.
Che cosa si vede allora?
Nella totale assenza di colore, se non quello delle luci che colpiscono i fondali, ogni danzatore è un’entità di corpo e spirito in caduta libera verso se stessa. Solo nell’accettazione di sé la personalità assume una sua consapevolezza e quindi una sorta di risalita verso la conoscenza.
Fisicità e Musica, dove direi che lasciarsi guidare dalle note permette l’apprezzare i movimenti dei ballerini.
Stefania Sanlorenzo