Arriverà a Padova il prossimo 25 e 26 Giugno, debuttando al Multisala Pio X, il musical The Nightmare Before Christmas, a horror musical, prodotto dalla Dreaming Academy, Accademia di musical e spettacolo che da diversi anni si occupa di formazione nel settore delle arti sceniche e del musical in particolare. Lo spettacolo, i cui lavori di preparazione sono iniziati lo scorso Settembre 2015, si configura come una voluta estensione dell’offerta artistica della Dreaming, che attraverso questa produzione si rivolge ad un pubblico più ampio ed eterogeneo, favorendo tra l’altro, l’inserimento dei propri studenti nel mondo del lavoro.
Sono infatti gli allievi del terzo anno, prossimi al diploma, a ricoprire il ruolo dei protagonisti: Sara Sarnataro sarà Sally, Riccardo Sabatiello è il Dottor Finkelstein, Guido Sciarroni interpreterà Jack. L’ensemble dello spettacolo è composto dalle giovani allieve della Step Musical Dance di San Lazzaro di Savena (BO), scelta orientata da una precisa esigenza scenica, ovvero quella di mettere in scena i mostri di Halloween, creature piccole e di bassa statura.
Noi di iodanzo.com abbiamo sentito il cast principale, Alessio Guerra (direttore artistico della Dreaming) e Vittorio Attene (regista dello spettacolo) per una speciale intervista dedicata allo spettacolo.
Alessio, come è nata la scelta del The Nightmare Before Christmas come primo musical ad esser portato in scena interamente dalla Dreaming Academy con una grande produzione?
La scelta nasce a Settembre 2015 dal responsabile del settore Recitazione dell’accademia, Vittorio Attene, durante il nostro primo collegio docenti. L’idea è stata accolta da tutti i docenti e da me con estremo entusiasmo ed è ricaduta su The Nightmare Before Christmas anche per cercare di unire tutto quello che i ragazzi, nell’arco dei tre anni, hanno potuto studiare ed affrontare, dalle materie base del musical (quali la danza, il canto e la recitazione) ma anche dai settori complementari come la giocoleria, il tip tap, le arti marziali, il trucco scenico teatrale e molte altre ancora. Inoltre, e non cosa da poco, calza a pennello con i tre ragazzi protagonisti, sia a livello attoriale, sia a livello vocale.
Vittorio, il musical arriverà sulla scena parzialmente reinventato in alcune sue componenti. Quanto lavoro c’è stato dietro ai cambiamenti apportati alla pellicola originale? Cosa è stato cambiato? Qualche anticipazione…
Il lavoro sul copione ha impiegato diversi mesi. E’ cominciato da un raffronto tra le diverse sceneggiature che abbiamo potuto trovare, fumetto compreso, le abbiamo tradotte e adattate agli attori che avevamo. Il lavoro di maggiore rielaborazione si ha avuto soprattutto quando abbiamo cominciato a provare in piedi, e per usare al meglio i talenti degli attori abbiamo apportato cambiamenti anche significativi nei personaggi. Intanto Sally è diventata il punto di vista, la voce narrante attraverso cui ci inoltriamo nella storia e per necessità narrative abbiamo ampliato il suo personaggio. Anche il Professor Filnkesnstein riserverà non poche sorprese al pubblico, è forse il personaggio che ha avuto maggiori sviluppi, ma che non posso assolutamente anticipare per non rovinare la sorpresa. Posso solo dire che tutte le modifiche derivano dal recupero di scene tagliate dalla pellicola e che noi invece abbiamo trovato interessante utilizzare per proporre al pubblico una storia che nel suo insieme non viene modificata ma che non sarà per nulla scontata. Non ho voluto riproporre la fotocopia dell’opera originale di Tim Burton. Il pubblico ritroverà ciò cui è più affezionato alla storia di Jack, il re delle zucche, ma troverà anche soluzioni inaspettate. Una fra tante le musiche sono state tutte riarrangiate da Ciriaco Colella con un sound più aggressivo, ed è stata composta una canzone inedita “Sei mia e lo sai!”.
Guido, come ti trovi nei panni del protagonista della tua prima grossa produzione? Per interpretare Jack ti sei ispirato esclusivamente al personaggio di Tim Burton o i cambiamenti che sono stati apportati alla storia hanno cambiato anche la tua interpretazione?
Quando ci presentarono il copione per la prima volta iniziai a ridere. Ero contento, ma non sapevo come reagire. Ho continuato per una buona mezz’ora. Non potevo crederci… The Nightmare Before Christmas, il cartone di Tim Burton, uscito nell’anno della mia nascita (1993), sarà anche la mia prima grande produzione. Oltre ad essere la mia prima grande produzione, sarà anche la prima volta che mi trovo ad essere uno dei protagonisti dello spettacolo. L’emozione è grande e si fa sentire ad ogni prova. Sento un brivido lungo tutte le ossa ogni volta che un tassello dello spettacolo funziona. Nasci e cresci con lo spettacolo stesso e con gli altri interpreti. Auguro a tutti di poter vivere una simbiosi simile.
Le modifiche alla storia hanno inevitabilmente portato alla mutazione dei personaggi in scena. Ci siamo allontanati un po’ tutti dall’immaginario del film. Jack Skeletron è stato un personaggio difficile da inquadrare, sia nelle movenze, sia nel modo di essere. Essendo Jack un manichino, comprendere il fulcro delle sue movenze è stato piuttosto facile. Più complicato è stato riportare in maniera efficace quelle movenze ad un corpo umano. Mi sono ispirato alle movenze del “ragno della polvere”. Ho osservato come un ragno fugge ed attacca. Il motore di Jack è la curiosità e intorno a questo suo aspetto lo stiamo facendo reagire a tutte le novità che sono state introdotte. Di certo a Jack le novità non dispiacciono.
Una cosa personale mi permetto di dirla: un po’ mi sto ispirando anche alle atmosfere dell’ultimo album di David Bowie…in quanto Jack Skeletron nel mio immaginario è una “Blackstar”.
Sara, la tua Sally, come ha spiegato prima Vittorio, sarà la voce narrante dello spettacolo. A chi ti sei ispirata?
Sally è sicuramente il personaggio che ha subito più arricchimenti in questa produzione. Racchiude e assume più ruoli, diventa viva. Ama e soffre. Giustifica le sue azioni e le sue reazioni. Non è più solo spettatrice, ma parte attiva di tutta la vicenda.
Mi piace pensare che la mia Sally sia l’insieme di tanti personaggi (tra cui mrs. Lovett di Sweeney Todd e Effie Trinket di Hunger Games) che mi hanno aiutata e ispirata durante questo percorso. Sally risulta fresca e nuova in tutto il suo essere una bambola di pezza.
Riccardo, il tuo personaggio è praticamente il tuo opposto, come ci si prepara ad un personaggio così differente?
Essendo un ballerino entrare nei panni di un personaggio in sedia a rotelle è stato piuttosto difficile, ma avendo iniziato da subito il lavoro sulla sedia, ho potuto analizzare a fondo le sensazioni di una persona in quelle condizioni. Ho cercato di distaccarmi molto dalla visione del Professore di Tim Burton, perché non credo sia utile, nel campo del musical, far interpretare ad un ragazzo giovane un personaggio molto più vecchio di lui. Abbiamo, pertanto, lavorato in una direzione nettamente diversa, quasi più alla Sweeney Todd, anche per via della rivisitazione della storia… ma non voglio rivelare molto.
Torniamo al regista. Vittorio, lavori da 3 anni con questi ragazzi, che ormai hanno concluso la loro avventura alla Dreaming. Penso tu ormai li conosca bene… Come vedi il loro futuro lavorativo e in che modo una grossa produzione dovrebbe contare su di loro?
I ragazzi che quest’anno si diplomano sono altamente formati e sono in grado di poter entrare nel mondo del lavoro a testa alta, e come attori, danzatori o cantanti e, soprattutto, come performer di musical. Ognuno di loro è diverso e ha sviluppato sicuramente delle “preferenze” ma che tipo di professionisti diventeranno questo non lo posso sapere. Noi li abbiamo formati per essere pronti a entrare nel mondo del lavoro; ora il lavoro li formerà ulteriormente, il cammino formativo, la cosiddetta gavetta, in realtà inizia adesso.
Una produzione dovrebbe contare su di loro utilizzando tutti i loro talenti, sanno cantare, ballare e recitare… qualità non proprio così diffuse in Italia. Il musical è il mondo naturale cui sono destinati, bisognerà vedere se resteranno in Italia o avranno il coraggio di andare oltre i nostri confini. Vent’anni fa il mondo del lavoro era decisamente più aperto, offriva maggiori spazi, oggi è talmente povero e di produzioni e di soldi che dovranno combattere molto. Avranno bisogno di molta forza di volontà e anche molta fortuna. Noi, come Accademia, intanto gli diamo l’opportunità di uscire con uno spettacolo vero e proprio che si propone di essere venduto la prossima stagione nelle principali città italiane.
Quindi, Alessio, la produzione è stata pensata per lanciare i ragazzi nel mondo del lavoro. Conclusa la produzione la Dreaming resterà accanto a loro con altre produzioni o saranno “liberi”?
Ovviamente si parte sempre dal presupposto che una produzione sia il più longeva possibile e ci auguriamo che anche questa lo sia. Sicuramente i ragazzi, da parte mia e dell’Accademia sono sempre “liberi di andare”. Certo sembra un po’ brutto da dire, ma io dico sempre a loro di aprire la mente e le visioni, e di non rimanere nel “nido protetto”. Di esplorare e assorbire più conoscenze, nozioni ed esperienze che possono. I ragazzi ora sono pronti a lasciare il nido e devono volare con le proprie ali.
Come sta andando la vendita dei biglietti?
Lo spettacolo è uscito ufficialmente da 10 giorni e, con stupore (essendo che il grosso della pubblicità deve ancora essere prodotto), abbiamo già iniziato a vendere molti biglietti. Questo ci rende orgogliosi in quanto l’immagine che stiamo trasmettendo dà fiducia al pubblico. Come anticipato da Vittorio abbiamo una tourneè che sicuramente durerà per tutta la stagione autunno/inverno, periodo perfetto poi per questo spettacolo e le date saranno molte ed in molte città italiane. Al momento tutte in fase di definizione.
E noi attendiamo!