C’è chi vince Amici e poi scompare. C’è chi arriva in finale e diventa una star grazie al voto del pubblico. E poi c’è chi in finale non ci arriva ma con la, ormai compianta, ‘gavetta’ si impegna così tanto da arrivare a realizzare il proprio sogno: continuare a danzare e per una delle più prestigiose accademie italiane.
Angelo D’Aiello fa parte di questa ultima categoria e noi di iodanzo.com, che l’abbiamo incontrato lo scorso febbraio a Danzainfiera, eravamo proprio curiosi di sapere come sta andando la sua carriera di ballerino dopo aver frequentato Amici nella stagione 2013/2014 (l’anno, per intenderci, dei Dear Jack e di Deborah Iurato).
È dura la selezione per entrare nel programma?
Si, è una vera e propria maratona! Al primo step c’è l’audizione e devi essere pronto ad improvvisare mentre a guardarti ci sono la redazione e la produzione del programma, su basi scelte da loro. Al secondo step presenti invece quello che sai fare e la materia per il quale ti presenti. Il terzo step è uguale e così via fino agli stage finali dove devi dare il massimo per far vedere il tuo grado di preparazione, apprendimento e miglioramento. Penso però che rispetto alla mia edizione qualcosa sia cambiato perché il format cambia col tempo.
Sei stato preso al primo tentativo?
Si, ho provato quell’anno e sono stato preso subito. Ho sempre desiderato farlo, ho cominciato danza proprio guardando la prima edizione, quando era ancora “Saranno Famosi”.
Ho iniziato a muovere i primi passi a 11 anni partendo con base di danza classica, che ritengo sia ‘la tecnica’ per antonomasia, poi danza moderna e contemporanea.
Entrato ad Amici ho realizzato un sogno. Volevo quel banco e me lo sono sudato.
Il mio anna ad Amici era un po’ sperimentale e mi sono dovuto confrontare con altri stili. Mi ha lasciato davvero tanto, sia a livello professionale che caratteriale, sono cresciuto molto. Lo consiglierei a tutti perché ti proietta già in quello che è il mondo della danza, con le sue tempistiche e tutto. Si studia davvero dalla mattina alla sera.
Purtroppo però non sei arrivato in finale. Cosa hai fatto subito dopo?
Appena uscito ho preso un mese di pausa per capire cosa volevo fare. È stato brutto uscire e non veder realizzato il sogno. Così mi sono trasferito a Roma e ho continuato a studiare danza presso il Balletto di Roma diretto da Paola Jorio e mi sono preparato per il corso di adeguamento al Teatro dell’Opera, dove studio attualmente. Manca poco per il conseguimento dell’attestato e finalmente potrò proiettarmi verso nuove audizioni.
Il tuo sogno?
Il mio sogno è un po’ utopico. Vorrei vivere in America e lavorare là ma è difficile perché la danza è un continuo crescere e confrontarsi. Però io non smetto mai di studiare, ci metto passione. Continuo a fare audizioni per tutto quello che mi interessa… mi piace volare basso per prendere il volo.
Studiamo davvero tantissimo ogni giorno: tre ore al giorno facciamo lezioni di tecnica classica, un’ora e mezza/due sono dedicate alla fisiotecnica, dove lavoriamo sul corpo e sulla muscolatura, poi studiamo musica per i tempi di durata, il battere e levare ecc, e danza contemporanea con vari maestri.
In più lavoro con alcune scuole e con varie compagnie come ballerino ospite.
Quindi la tua strada è la danza classica?
In realtà no. Tutti mi dicono che dall’aspetto sono classico, come portamento… ma la mia ambizione è il contemporaneo! Chiunque direbbe che il ruolo da principe è quello che più mi si addice ma in realtà vorrei ricoprire un ruolo importante in una compagnia di danza contemporanea.