Lo spettacolo che coinvolge una delle più rinomate compagnie internazionali, il Cullberg Ballet, è previsto per la sera del 23 agosto 2016 presso Teatro al Castello ‘Tito Gobbi’ a Bassano del Grappa, Veneto. In scena, in Prima Nazionale, inserito nel programma dell’ Operaestate Festival: “Figure a Sea”.
Saranno 20 ballerini per questo evento, impegnati in un lavoro decisamente particolare, sotto il segno di due artiste d’eccezione: la coreografa Deborah Hay e la musicista Laurie Andersen, prestigiosa performer.
La compagnia ha un nome di respiro mondiale, fondata da Birgit Cullberg, ballerina coreografa e madre del coreografo emerito Mats Ek; la firma delle creazioni coreografiche è sinonimo di innovazione, avanguardia, stravolgimento e tradizione nell’unione della tecnica classica di alto livello e di un complesso pensiero contemporaneo che ha animato le scene mondiali, rivoluzionando la percezione della danza, e adesso nelle recenti e diverse collaborazioni artistiche, arricchendo filoni paralleli di danza contemporanea, verso metodi totalmente sperimentali.
Dunque i nomi stessi di queste due artiste, quando la compagnia adesso è alla guida di Gabriel Smeets, che ha studiato arti visive e giornalismo (leva 1958) hanno creato aspettativa in merito a che cosa andrà in scena questa sera di fine estate.
Figure a Sea e la danza diventa ricerca di “infinito”. O meglio della percezione di esso: come il MARE. Infinito, seppur con un orizzonte, apre a possibilità non calcolabili. Ed è movimento in divenire: andata e ritorno di opportunità o di un nulla che si proietta nell’infinità di uno sguardo che non vede la fine, perché neppure quella linea sottile dell’orizzonte si pone come tale. Nello studio dei limiti del corpo, la coreografa innesta in un’atmosfera senza spazio e tempo, il senso dell’indefinito come una potenzialità che travalichi i limiti. Anche la gestualità si arricchisce di contaminazioni, così come la musica è eco di sperimentazioni di una poliedricità complessa.
(photo by Urban Jörén)
Stefania Sanlorenzo