Siamo consapevoli che non sia una domanda facile. Sembra immediata e non lo è assolutamente. Se la cavano bene solo quelli che fanno spallucce e serenamente ti dicono che di balletto o di danza non ne capiscono nulla. E già così noi due, sempre noi eh, subito abboccheremmo con la convinzione che sia doveroso spiegare loro almeno che c’è differenza fra “balletto” e “danza”.
Desistiamo, per questa volta.
Vi chiediamo un piccolo sforzo, anche benevolo di fantasia… La Marghe e io siamo fatte un poco a modo nostro. Già lo sapevamo che quell’ariuccia, che ci soffiava sul collo a chilometri di distanza, poteva, con i dovuti effetti speciali, diventare un ciclone.
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“Mi sono chiesta, e ho chiesto a Stef, domenica mattina, se anche da lei, improvvisamente con fulmini e saette che neanche Apollo oserebbe (e non lo dico a caso) si fosse palesata la DANZA in prima serata.
Televisione.
Rai 1.
Social impazziti.
Vado a capo perché mi ci è voluto un po’ per digerire la notizia del ciclone. Ho avuto bisogno di una pausa. Poi mi sono chiesta che cosa si possa o si debba davvero proporre a un pubblico così vasto, che non ha avuto occasione, se non raramente, di usare il mezzo televisivo per fruire di quest’arte. Certo, la danza l’abbiamo un po’ sempre vista, ma tra Don Lurio e Don Chisciotte c’è un certo qual divario, mi verrebbe da dire! Allora i casi sono due:
A) Sparo il meglio del repertorio: ottocentesco, novecentesco, repertorio contemporaneo (sì, amici, esiste!) e lascio che la gente si becchi una quintalata di concetti, lingue diverse, ricerche, studi, strutture, mondi, tecniche, corpi e tutto l’immaginabile. Perché tutto questo è successo negli ultimi tre secoli, ma veramente! Mentre uno va a “comandare in tangenziale” succede di tutto.
E pensandolo, so che non lo posso fare, che non ci sono le basi, che non le ha colate nessuno queste fondamenta di cemento che farebbero capire che cos’è successo nelle menti e nei corpi di chi si occupava di danza.
Chi è che avrebbe dovuto? TUTTI.
Tutti sono responsabili di questa casa di paglia. Di non aver fatto nulla o aver fatto troppo poco, aver fatto per interesse, per gloria o soldi; aver fatto cose che non hanno portato alla divulgazione, alla diffusione, solo per dar luce a un attimo. “La danza svanisce un secondo dopo che il corpo ha smesso di muoversi”. Questa frase la conoscete, giusto? Anche Jovanotti lo ha detto (avete visto lo speciale intero?)
Serviva il piano B per l’autore di programmi televisivi.
B) Scelgo una favolosa Etoile, nota anche oltreoceano per bravura, umiltà, bellezza. Gli faccio ballare il suo repertorio e qualche creazione fatta per lui. Ci metto dei personaggi già garantiti e sperimentati, scelgo il titolo in maniera che rimandi a qualcosa di familiare, anche se particolarmente fuorviante per quanto riguarda la danza (Isidora Duncan, Mogol e Battisti che piangono e piango anche io con loro). Un comico, un cantante, un’attrice.
Io, scusatemi, non ho potuto. Ho cercato provviste per il mio senso delle cose (stile prima dell’embargo) e ho guardato “Il buio oltre la siepe”.
Ho sicuramente sbagliato, giacché ora son qui che mi chiedo: che cosa cercate mai quando guardate qualcuno che danza? Una cosa la so, però: se cercate solo la bellezza state sottovalutando e distruggendo qualcosa di prezioso”.
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Mentre leggevo articoli vari e post sulla serata, che in verità ho visto con un occhio solo, temevo i miei pensieri e sapevo che tutte quelle “bollicine” avrebbero almeno inebriato chi poi ne avrebbe scritto o parlato. E capisco la domanda di Marghe. Perché diciamo tutti la stessa cosa, pure scontata. Mi piacerebbe sapere di quei momenti, di quelle coreografie che cosa della danza vi è rimasto. Lo sapete che noi due ci sediamo davanti a muffin e caffè e dissertiamo senza freni. Spinte da un’emozione all’altra. Perché la danza è qualcosa che sta dentro di noi e poi cerca le strade reali per mostrarsi e spiegarsi.
La serata “bollecentrica” ha fatto il suo. Prime ballerine olimpiche, una musa storica, un giovane danzatore (per un passo a due improbabile… ma chi l’ha notato?). Jovanotti che ha 50 anni, ed è vero, Asaf Avidan, Elio… Effetti luminosi, effetti subacquei, pause… Una sbarra e al pianoforte Bollani. Ecco Bolle-Bollani, forse lì il pianoforte qualche corda l’ha sfiorata (certo che era una finta!!! ;) )
Perché è questo che cerchiamo di capire: quando la danza vibra!
La risonanza. Essa non è quella mediatica delle parole: perfezione, bellezza estetica e scultorea, luminescenza di gioielli e regine. La danza entra in risonanza quando, spente le luci, qualcosa dentro di noi continua a vibrare e, come i cerchi concentrici nell’acqua, non si ferma subito e non si ferma a noi, singolarmente, ma va oltre e si libera davvero.
link: https://youtu.be/7mMtYAgwqmY (Bolle e Luisa Ranieri)
postilla: perché mai abbiamo scelto questa fotografia del grande Nureyev e miss Piggy del Muppet Show? Si tratta di un tipo di format, certo consolidato, che inserisce una stella e l’arte in una diversa dimensione con autoironia e crea divertimento. Uno show certo, magari senza quella patina di serietà che in Italia purtroppo permane (seppur mascherata), finendo per fare le cose ma fermandosi un passo prima.
Margherita Mana e Stefania Sanlorenzo