Sulla riscrittura coreografica di Luciano Cannito gli Allievi della Scuola di Danza portano in scena al Teatro Nazionale dell’Opera di Roma: LA BOTTEGA FANTASTICA, dal 29 novembre al 7 dicembre 2016.
Nel clima che volge al Natale, in contrappunto al consueto “Schiaccianoci”, gli Allievi della scuola, diretta da Laura Corni, si cimenteranno in un balletto inconsueto, di cui la trascrizione di Cannito dovrebbe esaltarne l’impatto suggestivo e piuttosto ‘italianizzato’.
La musica è di Rossini-Respighi, invitante e vivace: un gioco musicale di Respighi che ha creato un collage di brani diversi di Rossini per approdare alla drammaturgia del balletto di Massine.
Dunque Luciano Cannito si inserisce facendo qualcosa di analogo…. ridisegna la “bottega dei giocattoli” adatta al pubblico di adesso.
L’originale ‘La Boutique Fantasque’ si ammodernizza, cominciando con un robottino in fuga nella notte.
Dunque i giocattoli e Pasqualino, scugnizzo nostrano, che ravviva un mondo inanimato ma associato all’immaginifico mentale dei bambini, delle feste, della fantasia più naturale legata ai giocattoli, sono il motivo verso cui Roby l’automa conduce lo spettatore.
La musica, la danza e la bravura degli interpreti supporteranno tale lavoro coreografico e riproporranno uno di quei titoli da rispolverare un poco?
Sì, sì da rispolverare…. Avete presente quando dissi che il balletto Coppélia aveva bisogno di una lucidatura?
Ecco LA BOUTIQUE FANTASQUE è un balletto la cui prima ebbe luogo nell’estate del 1919 a Londra. Ambientazione francese e questo negozio di bambole, automi danzanti. Tarantella, Mazurka, Can-Can… una varietà di danze per una varietà di clienti. Così elementi di danza assumono un timbro popolare, leggermente satirico e mimico.
Ci sono state molte revisioni… “La Fata delle bambole”, pezzo clou di Anna Pavlova fu eliminato del tutto. Mentre assunse rilievo il duetto del can-can, intriso della storia d’amore che rischia il finale drammatico della separazione.
Molti i rimandi a favole analoghe: Lo Schiaccianoci di Hoffmann certamente, come il nostro Pinocchio di Collodi e soprattutto “Die Puppenfee” di Hassreiter e Gaul, cui la prima versione si ispirò certamente.
Figure carismatiche come il giocattolaio, i bambini, i genitori… prototipi di famiglie o di coppie o singoli personaggi caratterizzanti una tipologia specifica si alternano nella bottega, che infine, per me, è il luogo che più crea connotazione alla storia danzata.
Clima effimero arricchito di tante danze, varietà musicali, pittoreschi costumi, il tutto piuttosto ridondante.
Non resta che vedere quale taglio sia questo della coreografia di Luciano Cannito.
Stefania Sanlorenzo