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Margherita Parrilla è stata invitata direttamente da Yuri Grigorovich al XIII lnternational Ballet Competition and Contest of Choreographers di Mosca, una delle manifestazioni più prestigiose al mondo che da anni ormai ospita solo nomi di chiara fama legati al mondo della danza internazionale. Quest’anno in giuria oltre a Margherita Parrilla siedono infatti il Presidente Grigorovich, Yuri Fateev, Vladimir Malakhov, Svetlana Zakharova per citarne solo alcuni.  

Proprio da Mosca e dalla platea del Teatro Bolshoi, dove si trova in qualità di membro della stellata giuria, Margherita Parrilla dichiara con fermezza le sue idee circa lo stato di degrado in cui versa parte della didattica e della formazione coreutica del nostro Paese : “In Russia a Mosca, ma non solo, sono riuscita negli anni a portare dei giovani talenti che hanno rappresentato il nostro paese in concorsi internazionali prestigiosissimi. Oggi questi ragazzi sono diventati delle eccellenze sia in patria sia all’estero ma per la frustrazione di qualche mediocre docente non posseggono ancora il diploma a loro dovuto. E le istituzioni tacciono”.

Parrilla, dopo le spinose vicende legate alla direzione dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma che l’hanno vista completamente assolta dalle accuse, ricopre oggi la funzione di alto esperto della valutazione delle istituzioni AFAM settore della danza (ANVUR – Agenzia di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) ed è, in questa veste, un punto di riferimento e di osservazione dell’operato dei docenti della danza in Italia.

Le affermazioni di Margherita Parrilla sono dunque di rilevanza istituzionale  poiché la stessa dichiara che non si fermerà qui ma che “gli atti – spesso superficiali  – dei docenti della danza necessitano di un controllo approfondito e di inchieste mirate poiché ingiustizia e iniquità sono diventate ormai intollerabili nel settore coreutico”. E incalza: “anche per questo ho accettato con estremo piacere l’invito che mi ha rivolto Yuri Grigorovich. E’ davvero un grande onore ancora una volta far parte della giuria di un concorso internazionale così importante da lui presieduto: Yuri  ha compiuto novant’anni e la Russia lo festeggia riproponendo per tutto l’anno i suoi balletti al Teatro Bolshoi. Per fortuna il popolo russo riconosce e apprezza i propri artisti ancora viventi, mentre in Italia si osannano solo da morti senza averli sostenuti e protetti durante la vita

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