Essere invitati all’International Festival Ballet di Miami è una notizia che cambia la vita di un danzatore. Tra qualche giorno Rinaldo Venuti e Vincenzo di Primo partiranno alla volta dell’America e noi di iodanzo.com abbiamo intervistato il loro manager, Antonio Desiderio, per saperne di più.
Antonio, quanto è importante per un danzatore essere invitato ad un evento come questo e da quanti anni porti alta la bandiera dell’Italia presentando i tuoi danzatori?
L’International Festival Ballet di Miami è sicuramente l’evento più prestigioso di danza in America. Vengono invitati i ballerini più importanti dai più importanti teatri di tutto il mondo e sicuramente rappresenta un evento meraviglioso ed unico.
Ogni importante danzatore è passato per questo Gala, seguitissimo da tutta la critica internazionale. Quest’anno l’evento è giunto alla sua XXII edizione!
Da alcuni anni, accanto ai gala nella città di Miami, i ballerini ospiti hanno inoltre la possibilità di esibirsi anche in New Jersey, dando quindi loro una grandissima visibilità.
Personalmente collaboro da diversi anni, 7 per l’esattezza, con l’organizzazione e ho portato tantissimi artisti. Purtroppo quest’anno per il problema dell’uragano Irma, il gala è stato spostato al 30 settembre 2017.
Quest’anno ho voluto presentare una coppia di giovani del Balletto Nazionale Polacco ma made in Italy: Rinaldi Venuti e Vincenzo di Primo.
Ci parli un po’ del background di Rinaldo?
Rinaldo Venuti è un ballerino di origine catanese che si sta facendo strada nel mondo della danza per la sua estrema versatilità. Ballerino di danza classica dallo stile inconfondibile, dopo aver studiato in Sicilia alla Les Ballet si è trasferito a Vienna, dove si è diplomato dopo due anni alla Ballettakademie Wiener Saatsoper. Adesso si trova al Polish National Ballet Theastre di Varsavia dove è stato recentemente promosso Solista, dopo un periodo di perfezionamento all’ABT, American Ballet Theatre, a New York.
Quest’estate è stato uno dei ballerini scelti da me e da Vincenzo Macario, general manager di grandi eventi, come ospite al Premio delle Eccellenze al Teatro Greco Festival di Palazzolo Acreide, di cui ho la direzione artistica.
E del curriculum di Vincenzo cosa ci racconti?
Vincenzo Di Primo, 19 anni, anche lui siciliano di origine, si è diplomato alla Scuola dell’Opera di Vienna, ed è un vero fiore all’occhiello italiano. Pensate che ha fatto strike di premi alla 44 edizione del Prix de Lausanne. Terzo assoluto, primo fra gli uomini, ha anche ottenuto un riconoscimento ex equo quale migliore interprete di contemporaneo e un contratto da apprendista in una qualsiasi compagnia. Ora, dopo aver scelto per questo un apprendistato Il Royal Ballet di Londra, è approdato al Polish National Ballet di Varsavia. Anche lui è stato premiato come giovane talento al Premio delle Eccellenze di Palazzolo Acreide lo scorso agosto.
Cosa ti ha colpito in loro? Cosa ti ha fatto decidere di dedicarti alla loro carriera?
Sono felice di presentare loro per questi Gala perche rappresentano una coppia di artisti e permettetemi di dire che mi piace simboleggiare la grande scuola italiana della danza presente in tutto il mondo e con danzatori italiani che tutto il mondo ci invidia. Vedo e lavoro con tanti bellissimi artisti nel mio mestiere ma noi italiani abbiamo qualcosa di speciale nell’arte.
Questo è il nostro primo appuntamento assieme e spero possa essere l’inizio di una fortunata serie di progetti, belli e da vivere assieme.
In generale cosa cerchi negli artisti che decidi di rappresentare?
Quello che differenzia un artista vero da un semplice esecutore: il talento. Si parla molto di questo ma pochi lo hanno. Eppure non è difficile riconoscerlo: basta mettere un artista in scena… se si illumina di una sua “luce” c’è talento, altrimenti no.
Come hai iniziato la tua carriera di manager?
Sul finire dei miei studi universitari in Giurisprudenza, ho cominciato a lavorare come segretario personale di un cantante lirico e ho avuto la possibilità di cominciare a viaggiare in tutto il mondo, a conoscere i grandi teatri e a capire come potesse funzionare questo lavoro. All’inizio è stata dura perché le “nuove leve” non sono mai ben accette ma con grinta e determinazione sono andato avanti ed oggi sono qui.