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di Massimiliano Craus

Mancano solo due settimane alle audizioni indette dalla direzione artistica del progetto “Danza & Professione” del 27 e 28 gennaio 2018 a Casoria, nella provincia di Napoli, in Via Brodolini, e già i tantissimi aspiranti scalpitano. Giunti alla sesta edizione, i baldi giovani di Sergio Ariota si accingono a partire per la sesta edizione del progetto didattico e professionalizzante per danzare sullo stesso palcoscenico al fianco dei primi ballerini scaligeri Virna Toppi e Nicola Del Freo nel “Romeo e Giulietta” di Maria Grazia Garofoli.
Nomi e cognomi di primissimo piano, dunque, nel solco della tradizione consolidata di “Danza & Professione” in cui decine di ragazzi lavorano come in una vera e propria compagnia di balletto con altri professionisti che li seguono e li conducono al successo. Come del resto è già successo nelle altre edizioni con i titoli di “Giselle”, “Don Chisciotte”, “La Bayadere”, “Le Corsaire” e nelle suite de “Lo Schiaccianoci” ed “Il Lago dei cigni” rappresentati nelle location più prestigiose ed i protagonisti amati come l’etoile dell’American Ballet Theatre Daniil Simkin, le prime ballerine del Teatro dell’Opera di Vienna Liudmilla Konovalova ed Ekaterina Kukhar dell’Opera di Kiev al fianco di Olexander Stoyonov, le coppie Tatiana e Vaslav Menlik e Arianne Lafita e Vittorio Galloro fino alla prossima rappresentazione nelle mani e sulle punte di Virna Toppi e Nicola Del Freo, freschi vincitori del Positano Premia la Danza “Leonide Massine”. Qui il “Romeo e Giulietta” di Maria Grazia Garofoli non ha il tradizionale spartito di Sergej Prokofiev ma quello di Piotr Ilich Ciaikovskij arrangiato da Marco Schiavoni, come nel solco della storica direttrice della compagnia di balletto del Teatro dell’Opera di Verona.

Non mancano, dunque, nomi e contenuti per partecipare all’ennesimo successo annunciato di “Danza & Professione”, un progetto già copiato da più parti ma ancora saldamente ancorato all’idea originaria di Sergio Ariota, successivamente sposata dalla coreografa del titolo shakespeariano e da Antonio Desiderio. Il progetto si prefigge il raggiungimento di unire il mondo dello studio della danza al mondo professionale – chiarisce il noto manager e direttore artistico – Gli allievi selezionati hanno l’opportunità, unica nel suo genere, di rapportarsi con un lavoro coreografico professionale ed essere uniti in un contesto di nomi di professionisti dal quale poter accrescere il proprio bagaglio professionale e personale. Il progetto, rispetto alle scorse edizioni, potrebbe essere (in corso di definizione) da questa edizione sotto l’egida dell’UNESCO tramite il CID, Consiglio Internazionale della Danza. Certificazioni che vanno senz’altro a connotare maggiormente il prodotto “Danza & Professione”, già pronto per il prossimo spettacolo del 21 luglio nella meravigliosa cornice di Tivoli con l’avvio delle prove previsto per maggio. I cinquanta elementi del futuro corpo di ballo di Virna Toppi e Nicola Del Freo riprenderanno, dunque, l’allestimento che ha debuttato con sold out l’8 maggio 2016 nel cartellone del Teatro Municipale di Piacenza. Lì i protagonisti erano Giuseppe Picone e Letizia Giuliani, eccellenze italiane che hanno contribuito alla crescita del progetto di Sergio Ariota con il suo consueto stuolo di ballerine e ballerini scelti per diventare protagonisti in scena al fianco dei loro beniamini. Un’occasione imperdibile che potrà diventare presto realtà nelle prossime audizioni del 27 e del 28 gennaio con la presenza rassicurante di Maria Grazia Garofoli, ormai la vera madrina di “Danza & Professione”, ed un ospite a sorpresa per cominciare da subito a conoscere le intenzioni della coreografa. Che ha voluto ricordare personalmente come in definitiva noi coreografi diventiamo lo strumento di un ritorno alla concordia, fra gestualità corporea ed i canoni accademici, alla ricerca di quella melodia primitiva che nel corso degli anni non è stata ritrovata. E’ allora che l’artificio (l’arte) da giusta opposizione che era, diventa rimedio di una nuova forza comunicativa ritrovata, ed è proprio in virtù di questa forza dell’arte che nuove preposizioni si possono acquisire, quali il sogno della bellezza sia nel gesto virile che nella femminilità. A noi danzatori non piace invecchiare, vogliamo essere sempre come bambini in una grandissima pasticceria o meglio ancora in una immensa culla dove si può ancora sognare di essere Romeo e Giulietta.

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