Sabato 16 giugno dalle ore 16.30 alle ore 19.30 il Teatro Brancaccio di Roma ospita Limen, la mostra fotografica con gli scatti realizzati dall’artista romano Andrea Cagnetti. Un percorso di dodici immagini in cui Cagnetti tenta di esprimere un universo femminile celato, vulnerabile e paradossalmente forte allo stesso tempo. Cagnetti rivela in queste fotografie tutta la sua poliedricità attraverso uno sguardo che si proietta sul corpo in modo originale e profondo e che conia un nuovo genere, quello della coreo-foto-grafia. Coreografo da sempre Andrea Cagnetti produce arte, come forma di comunicazione sociale ed è per questo che recentemente ha aperto l’atelier, Ristorante e Centro d’arte Me ad Oriolo Romano che esprime, già con questo nome, le sfaccettature di un artista a tutto tondo.
Limen è allora un atto core-foto-grafico di denuncia: contro violenze sessuali e crimini che alimentano quello sporco mercato della comunicazione cha va sotto il nome di “femminicidio”. Mercificazione della donna, sostiene Cagnetti, ma perfino mercificazione della notizia. Spinto da questa riflessione e deciso a lanciare questa provocazione, l’artista spinge il pulsante della sua macchina fotografica avvicinando la sua modella Giulia Ferrucci mediante un percorso a tratti psicanalitico. Il titolo Limen prende spunto proprio dal termine latino che vuol dire ‘confine’ e ‘accesso’. In questo duplice significato ha origine il lavoro drammaturgico elaborato dal coreografo: prima di realizzare gli scatti, fotografo e modella si sono incontrati per coinvolgersi in una profonda empatia e un dialogo sensibile che ha messo a nudo alcune fragilità celate. Questo l’accesso. Il confine invece è rappresentato da quel margine che viene tracciato naturalmente da ogni individuo per difendersi dalle dinamiche sociali aggressive o che non consentono al proprio IO privato di manifestarsi nell’IO pubblico in modo autentico e completo. “Il femminile infatti – ritiene Cagnetti – è un mondo che appartiene a ogni individuo, di ogni genere. Rappresenta la capacità dell’essere umano di vivere e gestire le emozioni, di elaborare attraverso la creatività processi artistici. Le foto in mostra esplorano così stati profondi di insofferenza che condizionano il percorso al femminile con uno zoom sul corpo che riflette certamente uno stato di insofferenza che ricerca uno spazio mentale libero in cui “muoversi” senza inibizione e senza pericolose trappole sociali”.
Andrea Cagnetti
Si è formato come coreografo seguendo l’accademia internazionale di Cannes Centre Superiore Rosella Hightower, dove ha fatto parte della compagnia internazionale del giovane balletto di Cannes, JBC e poi a Parigi seguendo la scuola di Teatro del Movimento di Jacques Lecoq dove ha fatto parte del gruppo di ricerca LEM laboratorio dello studio del movimento. Nel 1999 ha fondato la compagnia di danza contemporanea ARSmovendi. Nel 2009 ha ripreso a studiare specializzandosi nella comunicazione come art director e copy writer allo IED di Roma e poi nel 2011 ha trasformato un’altra passione in professione, la cucina, seguendo il corso di formazione professionale del Gambero Rosso. Oggi dirige il Ristorante e Centro d’Arte ME a Oriolo Romano.