Ci siamo quasi, la seconda edizione del festival “piccolo concorso Giosuè Carducci” in scena il 27 aprile sta pian piano prendendo forma con nomi, cognomi e soprattutto i parametri letterari, musicali e coreografici scelti per l’edizione 2019. La direttrice artistica Rosita Morelli presenta così il suo gioiellino (ecco la scelta dell’aggettivo “piccolo” accanto all’immenso Giosuè Carducci, ndr): il “piccolo concorso Giosuè Carducci” nasce dalla mia voglia di portare la danza di alto livello nel nostro territorio, spesso poco valorizzato dalla gente del posto che non si rende conto delle bellezze naturali e storico-artistiche del bellissimo borgo di Castagneto Carducci dove ha vissuto il nostro poeta. Eppure organizziamo la manifestazione “Si Danza in Costa Etrusca” ormai già da dodici anni a San Vincenzo! Il “piccolo concorso Giosuè Carducci” nasce invece per un mio personale bisogno di sognare, volevo qualcosa di più curato, con una maggiore giustizia per il danzatore attraverso una miscellanea delle arti come la poesia, la musica, il teatro-danza e il coinvolgimento di figure non solo danzanti. Il comune di Castagneto ci darà il patrocinio e noi allestiamo per l’occasione un pacchetto per la visita al museo Carducci, ai borghi di Castagneto ed a Bolgheri, compresa la visita al famoso viale dei cipressi. Del resto un’eccezionale cura dei particolari (non solo coreutici) fa di Rosita Morelli, e del suo collaboratore Ivano Serni, un valore aggiunto nel panorama italiano dei festival di danza. Un festival molto originale, certo, ma che non manca di legarsi alla tradizione del repertorio musicale, coreutico ed anche letterario. Il festival “piccolo concorso Giosuè Carducci” ha infatti introdotto sin dalla prima edizione dello scorso anno le due innovative sezioni “Danza l’Autore” e “Danza la Poesia” quale valore aggiunto artistico e culturale in assoluta esclusiva nel panorama coreutico nazionale. La rassegna anche quest’anno sarà centrata su autori scelti dalla direzione artistica: Olafur Arnalds, Hugues Les Bars, e l’Orchestra di Piazza Vittorio.
Le poesie in repertorio scelte quest’anno sono: “Infinito” di Giacomo Leopardi su musiche di Paolo Buonvino, interpretata da Ferruccio Filippazzi; “Il tuono” di Giovanni Pascoli su musiche di René Aubry, interpretata da Ferruccio Filippazzi; “Bello mondo” di Mariangela Gualtieri su musiche di Max Richter, interpretata da Francesca Ria; “Ho sceso dandoti il braccio” di Eugenio Montale su musiche di Emiliano Toso, interpretata da Ferruccio Filippazzi; “Ad un bambino pittore” di Gianni Rodari su musiche di Ludovico Einaudi, interpretata dalla stessa direttrice artistica Rosita Morelli. Per la sezione classica la direzione artistica ha scelto il repertorio del coreografo Arthur Saint-Léon: “la Vivandière”, “Alma, ou la Fille de feu”, “Le Violon du Diable”, “Stella ou Les Contrabandiers”, “Graziella ou La Querelle amoureuse”, “La Perle de Seville”, “Fiammetta” etc. Poesia, musica, danza e cultura a tutto tondo. In Italia serviva alzare l’asticella della qualità, a tutti i costi. Non si può che sottoscrivere il nuovo manifesto della cultura di danza voluto fortemente da Rosita Morelli ed approvato nei fatti già da Gloria Chiappani Rodichevski, ospite anche in questa seconda edizione: occupandomi di sinergia fra linguaggi artistici, la caratteristica del concorso che più mi ha colpita è stata proprio “Danza la poesia”. Ritengo una scelta coraggiosa sia quella dell’infaticabile direttrice artistica Rosita Morelli di aver istituito la sezione sia quella degli insegnanti di aver spinto i propri allievi a parteciparvi. Questi “adulti di riferimento” hanno infatti dato ai giovanissimi un’opportunità che potrà diventare una tappa miliare nella loro vita per cogliere le sollecitazioni emotive che le arti, ognuna con il proprio peculiare linguaggio, porgono, ma soprattutto di poter toccare con mano quanto la sinergia sia feconda e aiuti a uscire dal chiuso delle proprie abitudini e convinzioni, creando un ponte fra mente e cuore, corpo e spirito, pensiero ed emozione. Accanto alla direttrice di “Morfoedro” siederanno quest’anno Paola Jorio (direttrice della Scuola del Balletto di Roma) e Francesca Frassinelli (Coordinamento esterno DAF – Dipartimento Danza Contemporanea) mentre le lezioni obbligatorie di classico saranno tenute da Maria Paola Gori con la super visione di Paola Jorio; le lezioni di contemporaneo saranno tenute da Clara Laganà (la vincitrice della sezione autore della scorsa edizione) con la super visione di Francesca Frassinelli. Ma non è finita qui. Come consuetudine del secondo anno, Rosita Morelli ha predisposto un pacchetto turistico per la valorizzazione del territorio con la “Passeggiata letteraria” del sabato mattina per i vicoli e gli scorci del borgo amato dal poeta, con degustazione enogastronomica presso l’antico Liquorificio Borsi, dove si potrà saggiare la China Calisaja già apprezzata dallo stesso Carducci. Si potranno altresì visitare gratuitamente la casa del poeta, il Museo Archivio “Giosuè Carducci” ed il Piccolo Museo dell’Olio con un efficiente servizio di navette a disposizione del pubblico del festival.