6 aprile 2019 h 21
TEATRO PALLADIUM
Piazza Bartolomeo Romano 8
Nell’ambito de IL PAESE FERTILE
Ricerca Teatrale al DAMS di Roma Tre
Musica Iva Bittova, Claudio Moneta
Luci Gianni Staropoli
Azione Sabrina Cristiani
Danza e Coreoregia Alessandra Cristiani
(Durata 50 minuti)
produzione Pindoc
in collaborazione con Lios
con il sostegno di MIBAC e Regione Sicilia
Non c’è la pretesa di ricostruire il personaggio shakespeariano, di addentrarsi nella nota trama della tragedia. La figura di Ofelia è un ingresso al vertiginoso silenzio dell’umano. Non si tratta dell’ofelico, non si espone alla maniera di Ofelia. Non è una presa di posizione, quanto un cedere all’evidenza di una natura data universalmente, che si aggrappa alla percezione di sé come unica realtà con la quale dialogare. Ofelia è la creatura invisibile, circondata da occhi che non sono disposti a “vederla”. Lei stessa è “ cieca” e impropria per un acuto dolore del mondo. E’ una debolezza. E’ una sospensione temporale, oppure un ingorgo emotivo. E’ un corpo rubato. Non sono attratta dal cliché che la celebra, ma forse la nasconde, quanto da quel deposito umano che dal fondo inesorabilmente la invoca. Opheleia è una visione, un’iniziazione al sacrificio. Quell’eco fa riemergere un accordo antico. Opheleia è uno specchio in cui riflettersi. E’ Ofelia che aiuta Ofelia; è un luogo carnale in cui abitarsi. Si insinua sottopelle l’enormità di un destino o di un destinarsi a…
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