Le novanta primavere scorrono veloci sotto gli occhi di tutti al Teatro dell’Opera di Roma, soprattutto se pensiamo alla Scuola di Danza che ha festeggiato in quest’anno accademico il suo compleanno a cifra tonda sotto la direzione di Laura Comi. Uno dei tanti volti illustri usciti proprio dalla fucina di via Ozieri e che dopo tanti anni da etoile al Teatro Costanzi è tornata nelle natie mura della sua scuola a dirigerla verso il futuro. Intanto fino a domenica 7 luglio con il saggio-spettacolo proprio allo storico Costanzi che lei ha calcato per una vita. E dove ora ci conduce per mano i suoi tanti giovani talenti con una serata diventata negli anni un vero e proprio appuntamento mondano per la città.
Il 7 luglio è stata dunque la serata di gala del balletto in prospettiva per un repertorio inedito ma con più d’uno sguardo rivolto alla tradizione classica del nostro Paese e della nostra cultura coreutica. Non deve stupire, dunque, che dal 1892 di Lev Ivanov e Piotr Ilich Ciaikovskij de “Lo Schiaccianoci” si passerà alle nuovissime creazioni dei coreografi Giorgio Mancini ed Eugenio Scigliano che, per la prima volta, ha anche realizzato un laboratorio contemporaneo ad hoc con i ballerini e le ballerine diretti da Laura Comi. E tutto questo lavoro non è passato certamente inosservato agli occhi vigili del soprintendente Carlo Fuortes che, tra l’altro, non ha mai lesinato sforzi per sostenere la direttrice della Scuola di Danza: la qualità artistica e la crescita delle professionalità dell’intera Fondazione partono proprio dai più giovani. A loro si dona quotidianamente il meglio della nostra conoscenza e competenza, a loro si guarda con gli occhi pieni di speranza per la cultura ballettistica del nostro Paese. Il lavoro svolto da Laura Comi e dal suo staff è lodevole e la passione che lo anima uno stimolo per tutti noi. Un sodalizio che dura da parecchi anni ormai e dal cui cilindro non smettono di uscire novità artistiche, didattiche e culturali. Ultima in ordine cronologica l’istituzione del Corso biennale per Insegnanti di Danza Classica che, nello scorso giugno, ha visto la sessione d’esami di fine primo anno ed ammissione al secondo anno del biennio dei trentacinque partecipanti. Un corso che ha visto coinvolti i docenti Lia Calizza, Annamaria Salzano, Silvia Bassi, Valentina Canuti, Laura Di Renzo, Massimiliano Craus e Giuseppe Annese per una preparazione a 360° per un inserimento nel mondo del lavoro con i migliori strumenti possibili, ovvero quelli sperimentati nelle sale della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma con la direzione di Laura Comi a metà strada tra la tradizione classica e le nuove frontiere del repertorio contemporaneo. In perfetta simbiosi con il programma pensato per il saggio-spettacolo di domenica 7 luglio, una serata dalle due facce artistiche e dalle infinite sfaccettature tecniche ed interpretative appannaggio dei centocinquanta allievi circa in scena. Un lavoro che lei stessa ci ha presentato: il programma di quest’anno si compone di coreografie dallo stile dissimile tra loro. Durante il percorso di studi che proponiamo, gli allievi hanno la possibilità di incontrare maestri e coreografi di diversa provenienza artistica. La serata del 7 luglio rappresenta una sintesi del lavoro svolto durante l’anno. Tramite lo studio assiduo e quotidiano, l’attenzione, come sempre, è finalizzata alla realizzazione di uno spettacolo in cui la Scuola di Danza dimostra nel migliore dei modi, come lo studio tecnico sia al servizio dell’evoluzione artistica. La serata si apre con due creazioni realizzate proprio per i nostri allievi: “Imago” del maestro Giorgio Mancini sulle musiche di Joseph Haydn, Jean-Philippe Rameau e Christoph Willibald Gluck. A seguire “Geometrie per due quintetti” del maestro Eugenio Scigliano sullo spartito di Luigi Boccherini. Segue poi la coreografia “Turnpike” del maestro Mauro Bigonzetti, ripresa da Annamaria Galeotti su musiche di Johann Sebastian Bach, che gentilmente ha concesso alla Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma di riportare in scena questo suo lavoro del 1991 con un gruppo di ragazzi del settimo e dell’ottavo corso. La serata si chiude con “Schiaccianoci divertissement” dei maestri Ofelia Gonzalez e Pablo Moret sulle musiche naturalmente di Piotr Ilich Ciaikovskij. Un classico del nostro repertorio che impegna ragazzi dal quinto all’ottavo corso stimolandoli nella tecnica, nello stile e nell’interpretazione. Insomma un programma articolato che desideravo portare in scena per una più completa presentazione della Scuola di Danza, e per premiare il lavoro dei ragazzi e di tutto il corpo docente.