La prima italiana del documentario “Cunningham 3D” di Alla Kovgan, sul leggendario ballerino e coreografo americano, con rare immagini d’archivio e le vicende di alcuni stranieri in cerca di una nuova vita in Val Pellice, Piemonte, nel documentario di Tomaso Clavarino, “Ghiaccio”.
Sono alcuni dei protagonisti dei documentari, in prima italiana, della terza giornata della 60esima edizione del Festival dei Popoli, lunedì 4 novembre, dalle 15 in poi, in programma tra i cinema La Compagnia, Spazio Alfieri e Istituto Francese.
Cunningham 3D – alle 21, al cinema La Compagnia – è un poetico documentario che ricorre nel centenario del leggendario coreografo, ripercorre l’evoluzione artistica di Cunningham nell’arco di tre decenni densi di rischi e scoperte (1944-1972) a partire dai primi anni come ballerino che lotta per affermarsi nella New York del dopoguerra, fino a quando si impone come uno dei coreografi più visionari e influenti del mondo. Grazie alla tecnologia 3D la filosofia e le vicende di Cunningham vengono intrecciate, dando luogo a un percorso in profondità all’interno del mondo del coreografo.
Al cinema Spazio Alfieri alle 21.00 per il Concorso Italiano è in programma “Ghiaccio” documentario d’esordio di Tomaso Clavarino, ambientato in Val Pellice, provincia di Torino, una valle che come tante si sta spopolando e in cui, negli ultimi anni sono arrivati a vivere decine, centinaia, di richiedenti asilo che provano a costruirsi una vita nuova. Il doc segue le vicende di sei ragazzi che fanno parte dell’unica squadra Europea di curling composta interamente da richiedenti asilo. Riuscirà un elemento del tutto nuovo come il ghiaccio, ad aiutarli a trovare una collocazione nella loro nuova vita?
La terza giornata del festival si aprirà alle 11 al cinema La Compagnia con gli “How i did it”, incontri pubblici con gli autori dei film. Alle 15 spazio alla sezione “Diamonds are forever” con la proiezione di “First Love” di Krzysztof Kieślowski. Dalle 16 per il concorso internazionale, si succederanno: “Cerro Quemado” di Juan Pablo Ruiz, in cui tre generazioni di donne, una madre, una figlia e una nonna si ritrovano, si confrontano, si mettono in gioco; il cortometraggio “Sandoval’s Bullet”, di Jean-Jacques Martinod, ambientato nella foresta pluviale; “All cats are grey in the dark” di Lasse Linder (che sarà presente in sala), un melodramma che racconta il rapporto fra umani e animali al di fuori delle convenzioni; “Progresso reinassance” di Marta Anatra (alla presenza della regista) sull’estate di tre ragazzi, trascorsa tra il mare e le strade della cittadina sarda dove abitano; “Non è sogno” di Giovanni Cioni, che sarà presente in sala. Un film nato presso il carcere di Capanne (Perugia) ispirato a “Cosa sono le Nuvole” di Pier Paolo Pasolini e a “La Vita è sogno” di Pedro Calderòn de la Barca.
Allo Spazio Alfieri la programmazione inizierà alle 15 con “Zumiriki” del regista, scrittore e protagonista del film Oskar Alegria, che ha perduto “L’isola in mezzo al fiume” (in basco: zumiriki), inghiottita dalle acque a seguito della costruzione di una diga; alle 17.15 “Titicut Follies” dove il regista Frederick Wiseman viaggia per le stanze dell’istituto per malattie mentali di Bridgewater, in Massachusetts seguendo i vari personaggi del film (i pazienti internati, gli infermieri, le guardie), senza mai uscire da questo spazio enorme, complesso ma profondamente chiuso; alle 19 “Machini” di Frank Mukunday Tétshim sul sistema di produzione tecnologica e capitalistica e il suo confronto con il fattore “umano”; a seguire “Safety123” di Julia Gutweniger e Florian Kofler, sulla protezione dalla natura, oggetto di un sistema complesso e articolato di azioni che ospita al suo interno numerosi settori, predisposti alla riduzione del rischio.
All’Istituto Francese (piazza Ognissanti, 2) saranno ospitate le proiezioni della sezione “Diamonds are forever”: alle 18.30 Toujours plus di Luc Moullet che ha al centro della narrazione i grandi centri commerciali, che qui diventano i simulacri i sostituti dei luoghi sacri della classicità e della modernità , e a seguire “Sud” di Chantal Akerman che filma i volti attoniti e sconvolti degli abitanti della piccola città di Jasper, in Texas durante il funerale di James Byrd jr, un giovane afroamericano ucciso da un gruppo di suprematisti bianchi.
Tra gli eventi off del Festival dei Popoli si segnala Archivio#1, una raccolta organizzata e sistematica di documenti accumulati nel corso degli anni dal festival dei Popoli contenente storie e materiali provenienti da ogni parte del mondo, tracce di tutto ciò che in questi 60 anni ha spinto uomini e donne ad alzarsi dalle loro poltrone per andare a raccontare un mondo che nessuno prima aveva raccontato. Uno scrigno ricco di film, manifesti, documenti, immagini e sguardi (ingresso libero, dalle 10 alle 13.30. Dalle 15.30 alle 19 presso l’Ottagono Le Murate).
La 60esima edizione del Festival dei Popoli è realizzata con il contributo di MiBACT – Direzione Generale Cinema, Programma Europa Creativa dell’Unione Europea, Regione Toscana, Comune di Firenze, Programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Sistema Toscana. Grazie alla collaborazione con: Ambasciata di Francia, Istituto Francese Italia, Istituto Francese Firenze, WBI – Wallonie Bruxelles Image, Ambasciata del Portogallo, AC/E – Accion Cultural Española, Centro Ceco di Roma, German Films, Goethe Institut, Swiss Films.