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TEATRO DI RIFREDI- FIRENZE – VEN 15, SAB 16 NOVEMBRE ORE 21:00

Le coreografie rappresentate saranno:
“Caravan” e “Il Bianco nel mezzo” di Loris Petrillo
“Le regarde de l’autre” di Angela Placanica
“Jamais dire 2 sans toi” di Aurelie Mounier
“Where is myself” di Gustavo Oliveira

 

Dance Europe Express è un viaggio attraverso i linguaggi della danza contemporanea: le creazioni in programma si inanellano creando intensi quadri teatrali che impegnano i danzatori a modificare velocemente sia l’assetto tecnico e stilistico che la loro energia espressiva.

Caravan con il suo taglio espressionista dai colori a tratti grotteschi e la sua fisicità poderosa, riporta il segno incisivo di Loris Petrillo, che firma anche Il Bianco nel mezzo, un intenso passo a due che esprime l’incomunicabilità di una sofferta relazione d’amore.

Le regarde de l’autre di Angela Placanica, grazie all’energia di cinque corpi maschili, indaga sulle infinite possibilità di visione di ogni singolo evento, in cui lo sguardo altrui è occasione di apertura a qualcosa di sconosciuto.

Jamais dire 2 sans toi di Aurelie Mounier vede in scena tre corpi uniti, in simbiosi, in un percorso costellato di sguardi e di dubbi.

Where is myself? di Gustavo Oliveira si interroga sull’identità dell’individuo in relazione con la realtà che lo circonda, nella convinzione che la vita è cogliere il momento che ci viene donato.

“La Compagnia Opus Ballet opta per una “Serata Europea” attraverso la quale mostra la propria versatilità e – perché no? – proporci nuovi nomi di autori del vivaio europeo, molti dei quali, per altro, “coltivati in proprio”. È questa del resto la filosofia che ha visto nascere e affermare l’identità artistica di questo ensemble che ama buttarsi a capofitto in avventure produttive non scontate ma nelle quali dimostrare professionalità e coraggio.
“Dance Europe Express” va intesa proprio così: come un showcase dell’attuale stato della Compagnia e del suo potenziale. Gli autori scelti, seppur di età, formazione, cultura ed estetica diverse, hanno in comune il gusto per la danza pura con movimenti strutturati, spesso dalle dinamiche impegnative, adatti a corpi disciplinati e a cuori entusiasti. E se il range geografico e cronologico dei coreografi coinvolti abbraccia vari luoghi e decenni, questo filo rosso fa della serata un manifesto di intenzioni preciso.”

Silvia Poletti
critico di danza

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