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di Massimiliano Craus

Il Natale irrompe con i suoi tradizionali colori e le magiche suggestioni di una festa che si trasferirà ben presto sul palcoscenico del Teatro Lendi di Sant’Arpino, nella provincia di Caserta, con la nuovissima versione de “Lo Schiaccianoci” di Antonio Colandrea. Commissionato da Campania Arte Danza, il balletto che fu di Lev Ivanov e Piotr Ilich Ciaikovskij è la grande prova per il nuovo sodalizio che s’é venuto a realizzare dallo scorso settembre, con il ritorno nella propria terra natia del coreografo e la collaborazione con Annamaria Di Maio alla testa di Campania Arte Danza. Un progetto per una messinscena chiamata a valorizzare oltremodo il vivaio giovanile della danza regionale affidato alle mani esperte di Antonio Colandrea, ballerino di formazione sancarliana e di carriera fiorentina nelle magnifiche esperienze sotto le direzioni di Karole Armitage ed Evgenij Polyakov. Ed è proprio al russo che il coreografo di Monte di Procida si è più volte ispirato in questi anni, compreso “Lo Schiaccianoci” di martedì 17 dicembre al Teatro Lendi di Sant’Arpino.

Ho un ricordo vivido di Evgenij Polyakov – sottolinea Antonio Colandrea – ed in tutti i miei lavori si è sempre avvertita la sua presenza. Compreso in questo “Lo Schiaccianoci” che, pur rispettando i canoni classici, adopera un linguaggio neoclassico in un sistema complessivo molto contemporaneo. Il pubblico non dovrà stupirsi quando vedrà ben nove ballerine breakers in scena! Così come non deve oggi impressionarsi alla lettura di un Drosselmayer donna! E’ proprio con questi particolari che mi piace scompaginare il pubblico ed il mio stesso numerosissimo corpo di ballo, composta da novanta elementi e tre protagonisti della stessa caratura: Christel Scaraglia nelle duplice vesti di Clara e della Fata Confetto, il principe Alessandro Marasco e la mia Drosselmayer interpretata da Mariassunta Grieco. Un cast in scena che sarà supportato dal computer di Vincenzo Spinelli di Vinspin con le sue videoproiezioni che ci condurranno tutti direttamente nel mondo magico de “Lo Schiaccianoci”.

Uno spettacolo nello spettacolo, dunque, proprio come accade in tutte le rappresentazioni griffate dal coreografo montese. Capace, tra l’altro, di riunire a sé tutti gli ensemble di Campania Arte Danza, ovvero Non Solo Danza di Rossana Esposito, Spazio Danza di Annalisa Cernese, Arabesque Centro Danza di Manuela D’Amico, Elite della Danza di Caterina Lupoli, La Danse di Gabriella Cerasuolo, Le Cygne di Lucia del Giudice ed Arabesque di Annamaria Di Maio. Una miscellanea di risorse a disposizione del coreografo in vista di una prima assoluta sentitissima dallo stesso Antonio Colandrea che non nasconde affatto l’emozione: da piccolo ho profondamente amato il balletto, l’ho visto e rivisto più volte. Da professionista ho invece interpretato la totalità dei ruoli del titolo, spaziando dal primo al secondo atto con gran disinvoltura. E’ proprio questa padronanza dei contenuti, della tecnica e della musica che ho voluto donare ai giovani talenti di Campania Arte Danza in questa occasione di lavoro. Quattro mesi intensi di lavoro per giungere all’apice del nostro progetto, una rappresentazione capace di essere musicale come dentro la partitura di Zubin Metha e lo spartito di Piotr Ilic Ciaikovskij. Sono un profondo conoscitore della musica pertanto abbiamo curato nei minimi dettagli l’intera produzione, proprio come ho fatto da piccolo e da professionista al Teatro di San Carlo di Napoli ed a Maggio Danza di Firenze. Ecco spiegata la Drosselmayer in rosa abile a dirigere le fila dei protagonisti in scena, proprio come il Rothbart di Rudolf Nureyev nel suo “Lago dei cigni” e come Antonio Colandrea nel suo “Schiaccianoci”.

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