«Ripartiamo. Lo facciamo dagli spazi urbani che ci “appartengono” da sempre e con quello che sappiamo fare: danzare». Sono parole di Marta Bevilacqua, della Compagnia di danza contemporanea Arearea (partner della rete Intersezioni), direttrice artistica, assieme a Roberto Cocconi, di “AreaDanza_urban dance festival”.
10 ANNI DI DANZA SITE SPECIFIC – L’edizione 2020 sarà speciale. Un nuovo inizio, dopo l’emergenza COVID-19, ma anche un giro di boa importante: AreaDanza, infatti, quest’anno “compie” 10 anni e festeggia con tre appuntamenti (il 25 luglio a Udine, il 1° agosto a Venzone, il 2 agosto a Palmanova), sostenuti dalla Regione Fvg e MiBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo). L’anima del festival risiede, da sempre, nell’innovare le modalità di fruizione della danza, inserendo il gesto e la tensione artistica nelle radici delle città contemporanee e, per questa eccezionale edizione, nel riabitare gli spazi della città, con arte e danza, dopo i controversi mesi di lockdown. La danza site specific è una cifra stilistica per la Compagnia udinese che, da molti anni, cala e integra nel paesaggio urbano un gesto di libertà e trasgressione facilitando lo spettatore a un approccio più emotivo e più intimo tra le architetture di spazi e corpi.
TRE TAPPE – L’urban dance festival esordirà anche quest’anno nel capoluogo friulano, il 25 luglio, con una prima assoluta, coreografata da Roberto Cocconi, e organizzata in collaborazione con l’Ente Regionale Teatrale del Fvg: “Noi siamo il Tricheco…”, primo capitolo di una trilogia sulla musica della contestazione. Come di consueto i danzatori (Mattia Cason, Irene Ferrara, Angelica Margherita, Gioia Martinelli, Daniele Palmeri, Marco Pericoli, Andrea Rizzo, Carolina Alessandra Valentini) daranno vita a un luogo magico della città: i giardini Ricasoli (ingresso da via Lovaria). Per ciascuna delle sette repliche in programma – alle 10, 11, 16, 17, 18, 19, 20 – l’ingresso (5 euro) sarà consentito a massimo 15 persone che dovranno obbligatoriamente prenotare il proprio posto chiamando o inviando un messaggio (anche WhatsApp) al 3457680258. La rappresentazione itinerante si sposterà poi a Venzone (il 1° agosto, alle 18, nella piazza del Municipio, ingresso gratuito) e Palmanova (il 2 agosto, alle 19, in piazza Grande, ingresso gratuito). «Sarà un’edizione “rock”. – ha spiegato Bevilacqua che ha proseguito – Non mi riferisco al genere musicale, ma allo spirito che vogliamo comunicare al pubblico. Per noi la danza è libertà, divertimento, gioco». Elementi a cui la Compagnia non ha voluto rinunciare nemmeno quest’anno, nonostante il distanziamento fisico tra i danzatori dovuto all’emergenza.
L’INCURSIONE DANZANTE – «La programmazione è stata stravolta. Per esempio non potremo ospitare altre Compagnie, come abbiamo sempre fatto. Non volevamo però rinunciare al gruppo. La danza post-COVID – ha denunciato – rischia di diventare un assolo. Ma per noi è squadra, persone che entrano in relazione». Per questa ragione, accanto a “Noi siamo il Tricheco…” il cartellone 2020 prevedrà anche “un’incursione danzante” (come piace loro definirla): una sorta di “flash mob” che vedrà protagonisti i danzatori della Compagnia di danza contemporanea friulana e altri giovani danzatori che prima del COVID-19 erano impegnati in un corso professionalizzante di alta formazione che è stato bruscamente bloccato a causa dell’emergenza.
#DISTANTIMASQUADRA – Sul palcoscenico di piazza San Giacomo (ingresso gratuito), alle 12 e in replica alle 21, si esibiranno Marta Bevilacqua, Valentina Saggin, Anna Savanelli (anche coreografe), Luisa Amprimo, Ester Bonato, Mattia Cason, Roberto Cocconi, Irene Ferrara, Anna Giustina, Angelica Margherita, Gioia Martinelli, Daniele Palmeri, Marco Pericoli, Andrea Rizzo, Nicol Soravito, Carolina Alessandra Valentini, Luca Zampar e le 10 allieve del corso di alta formazione. «Non ci toccheremo, staremo distanti, ma faremo squadra» per stupire il pubblico sulle note (riscritte) di Bach. L’appuntamento si ripeterà anche nei giorni seguenti a Venzone (alle 19) e a Palmanova (alle 20) dove sono in programma anche altri due spettacoli. Nel borgo fortificato trecentesco, alle 17, “La strega dell’acqua e il bambino di ciccia”, rappresentazione per bambini e famiglie (produzione Ortoteatro) a ingresso gratuito. Nella città stellata, invece, grandi e piccini potranno assistere a “C’era una volta un bambino” (produzione CTA di Gorizia), sempre free entry.
“AreaDanza_urban dance festival”, partner della rete Intersezioni, è sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dal MiBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo), dal Comune di Udine, ProVenzone, Comune di Palmanova ed è realizzato in collaborazione con i Teatri di produzione del Fvg: CTA di Gorizia e Ortoteatro di Pordenone.
Per info e prenotazioni:345 7680258 | info@arearea.it | Facebook |
Organizzazione: Ente Regionale Teatrale del Fvg
GLI SPETTACOLI DI AREAREA
Noi siamo il Tricheco…
“Noi siamo il Tricheco…” è il primo capitolo per una trilogia sulla musica della contestazione, progetto che prevede la creazione di tre lavori coreutici per la Compagnia Arearea. L’intenzione è quella di rivisitare il fenomeno del movimento giovanile che, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, ha prodotto cambiamenti radicali nel costume: dalla musica al cinema all’abbigliamento, nei rapporti sociali e interpersonali, in quelli tra padri e figli. “Noi siamo il Tricheco…” indaga il fenomeno della psichedelia nella musica rock degli anni ’60 e di come questa abbia influenzato e accompagnato le esistenze dei giovani dell’epoca.
Il titolo trae ispirazione da “I am the Walrus”, brano scritto da Lennon in un viaggio acido, frutto di un collage di ispirazioni psichedeliche.
Bach to dance
Sulle note di Bach riscritte da Peter Gregson, Arearea invita professionisti e aspiranti professionisti danzatori a eseguire una danza d’insieme. Debitamente distanziati per le disposizioni relative al COVID-19, gli artisti occuperanno la piazza per riportare la potenza della danza nel cuore della città, provando a fare di un limite una risorsa coreografica. Romantica e coinvolgente, la performance BACH to dance vuole essere un’occasione per lanciare un segnale di coesione tra il pubblico e gli artisti del corpo.