fbpx

“Voglio celebrare la danza, un’arte nobile, troppo spesso sottovalutata in Italia, non dalle persone, ma dalle istituzioni che non le hanno dedicato l’attenzione che meritava”. Lo dice Joseph Fontano, ritenuto uno dei padri della danza contemporanea in Italia, che il prossimo 30 giugno (alle ore 15) racconterà la sua esperienza nella sede del Parlamento Europeo di via Quattro Fontane.

Joseph Fontano ha recentemente pubblicato “Il fulmine danzante. Quasi un romanzo”, l’autobiografia edita da A&B, scritta a quattro mani con Marialisa Monna, ed arricchita dalla prefazione della giornalista Leonetta Bentivoglio. Dopo aver presentato con successo la sua autobiografia le scorse settimane, è stato invitato a raccontare la sua avventura artistica in una sede istituzionale insieme ad ospiti di eccezione. Con lui, Monica Lubinu, Luana Luciani ad accompagnare il coreografo in questa inedita cornice istituzionale, dove non ha rinunciato al suo grande amore, la danza. “Volevo parlare del mio libro e della mia storia, ma soprattutto volevo che fosse una festa per tutti i partecipanti. Per questo motivo al Parlamento Europeo, Anna Maria Brazzò ha ideato e curato l’evento in cui ci sarà una performance artistica dove balleranno gli artisti dell’Accademia Europa di Danza, accompagnati dal sax di Pierluigi Celico, dalla voce di Italia Vogna e con le opere di Libra e Natan Pupello. Spero che serva ad accendere i riflettori delle istituzioni su questo mondo bellissimo” ha dichiarato con entusiasmo Joseph Fontano.

Fontano, sin da giovanissimo dimostra la sua attitudine alle arti, avvicinandosi prima alla pittura e dal 1968 alla danza. Compie i primi studi a New York alla School of Visual Art e successivamente presso l’Università New School for Social Research sotto la guida di Laura Foreman. Qui studia danza contemporanea con Paul Sanasardo, che sarà poi una delle figure chiave nella sua vita e nella sua realizzazione professionale, insieme a Remi Charlip, Clive Thompson, Yvonne Rainer, Manuel Alum, Trisha Brown. Tra il 1968 e il 1971 studia alla Modern Dance Artists e partecipa a una serie di workshop con Anna SokolowAlvin AileyPaul TaylorPina Bausch and Manuel Alum. Nel 1974 fu notato da Martha Graham che lo invita a studiare con lei e la sua compagnia e con cui Fontano instaura un rapporto durato fino al 1979.

Il 1971 è l’anno della svolta artistica nella carriera di ballerino e coreografo di Fontano, che decide di trasferirsi a Roma dove, presso il CID (Centro Internazionale della Danza), incontra Elsa Piperno, con la quale inizia un sodalizio artistico che li porta l’anno successivo a costituire insieme ad altri la prima compagnia di danza contemporanea in ItaliaTeatrodanza Contemporanea di Romadi cui insieme a Piperno è direttore artistico, e il primo Centro Professionale di Danza Contemporanea. Gli anni romani rappresentano per Joseph il vero punto di svolta della sua già lunga e promettente carriera. Presso lo studio di Via del Gesù si incontrano le più autorevoli personalità dell’epoca della danza italiana, un vero e proprio crocevia di coreografi, ballerini, giornalisti, critici, scenografi e appassionati del mondo della danza.

Il libro, che racconta della nascita di un sogno e della sua realizzazione, è un’autobiografia e, allo stesso tempo, un affresco della New York fine anni 60 e primi anni 70, e di Roma, città che è diventata la sua seconda casa. Tra ricordi, digressioni, pensieri e recensioni tratte dai giornali dell’epoca, il libro è un inno all’arte della danza e a tutti quelli che sono stati i suoi più grandi protagonisti. Il tutto raccontato attraverso gli incontri, il lavoro e gli amori di un uomo che non aveva mai immaginato di entrare nei libri di storia come uno dei pionieri di un nuovo modo di vedere l’arte coreutica, un teatro di danza che l’Italia non aveva mai visto prima.

Related Posts