fbpx

1/2 ottobre ore 20.30 | sala Shakespeare

Libertà totale, formale, estetica e politica: le caratteristiche della poetica irriverente di Alfonso Barón & Luciano Rosso al Festival con due creazioni. L’1/10 ore 20.30 il gruppo argentino presenta Un Poyo Rojo titolo che dal 2008 ha avuto una media di 120 rappresentazioni ogni anno e nasce nel contesto della discussione di un progetto di legge per la legalizzazione del matrimonio omosessuale in Argentina. Il 2/10 ore 20.30, in prima nazionale dopo il debutto di Madrid sono in sala Shakespeare con Dystopia, spettacolo in cui ognuno può essere ciò che gli viene in mente e smettere di esserlo, un luogo in cui l’intolleranza non è ammessa, tranne l’intolleranza agli intolleranti.

In entrambi i giorni alle 16.00 in prima nazionale per Affollate Solitudini TEENS, il progetto di MILANoLTRE dedicato alla dimensione creativa “più che emergente” con i giovani allievi, studenti degli ultimi anni dal Liceo Coreutico Tito Livio, Centro Aida, Centro Danza Oscar, Centro Nazionale di Produzione della Danza DanceHauspiù e Centro ArteMente.

 

1 ottobre ore 20.30 | sala Shakespeare

ALFONSO BARÓN  & LUCIANO ROSSO

UN POYO ROJO 

di Alfonso Barón Navarro, Hermes Gaido Carrizo, Nicolas Poggi, Luciano Rosso

coreografia Luciano Rosso, Nicolas Poggi, Alfonso Barón

regia Hermes Gaido

interpreti Luciano Rosso e Alfonso Barón

produttori Timbre 4 Buenos Aires, Carnezzeria Srls

durata 60 minuti

 

Un Poyo Rojo è uno spettacolo fenomeno: creato nella periferia di Buenos Aires ormai quindici anni fa, da allora va in scena senza interruzione in gran parte del mondo. Presentato in oltre 30 paesi, con una media di 120 rappresentazioni all’anno, gode di un entusiasmo internazionale che non diminuisce con il passare degli anni.

Il successo di questo spettacolo è stato così importante che il gruppo argentino, ha finito per essere identificato con il nome dello spettacolo stesso, Poyo Rojo.

Un Poyo Rojo è creato nel 2008 in un momento nel quale in Argentina era in esame un progetto di legge per la legalizzazione del matrimonio omosessuale. A quell’epoca la società era fortemente divisa, animata da dibattiti appassionati, di grande contraddittorio anche violento. In questo contesto, lo spettacolo da subito viene percepito come una reazione a ogni forma di imposizione e costrizione.

Una proposta semplice: due uomini in preda a un’intensa attrazione sessuale l’uno per l’altro, nello spogliatoio di una palestra – tempio della virilità, se ne esiste uno – tentano di reprimere il desiderio. Finiranno per soddisfarlo, superando le contraddizioni e liberandosi di ogni forma di condizionamento.

La libertà totale, formale, estetica e politica dello spettacolo è ragione dell’entusiasmo internazionale che esso suscita e continua a suscitare nei pubblici più diversi, per genere, età, condizione sociale, cittadini e rurali.

Un’irresistibile performance difficile da rendere con le parole, fatta com’è di complicità, seduzione, diffidenza, ironia.       Exibart 

Un Poyo Rojo è una poesia di corpi e immagini, suonata senza parole o musica, un duetto vibrante e sgargiante, malizioso e sensuale, una deliziosa scusa per mettere in discussione la natura primitiva dei nostri desideri.   Télérama

2 ottobre ore 20.30 | sala Shakespeare

ALFONSO BARON & LUCIANO ROSSO 

DYSTOPIA

uno spettacolo di Alfonso Barón, Hermes Gaido, Luciano Rosso, con la collaborazione di Julien Barazer

drammaturgia Alfonso Barón, Hermes Gaido, Luciano Rosso, Julien Barazer

regia Hermes Gaido

coreografia e interpretazione Alfonso Barón e Luciano Rosso

musica Poyo Rojo, Alfonso Barón, Hermes Gaido e Luciano Rosso

collaborazione musicale Sebastian Perez e Migo Scalone

video Poyo Rojo, Alfonso Barón, Hermes Gaido, Luciano Rosso e Julien Barazer

montaggio video Hermes Gaido

disegno luci, scenografia e costumi Alfonso Barón, Hermes Gaido e Luciano Rosso

direzione tecnica Vizcaíno

produzione Maxime Seuge e Jonathan Zac per Un Poyo Rojo (FR), Teatro Español di Madrid (ES) e con Carnezzeria Srls (IT) – con il sostegno di Direction régionale des affaires culturelles Occitanie, Spedidam, le Pôle de développement chorégraphique Bernard Glandier – Montpellier, L’Arsénic – Gindou (Communauté de communes Cazals-Salviac), Théâtre Molière Scène Nationale Archipel de Thau – Sète

foto di scena Hermes Gaido

durata 60 minuti

prima nazionale 

 

Il nuovo spettacolo di Alfonso Barón & Luciano Rosso ha debuttato con successo a Madrid nel giugno 2022 e arriva a MILANoLTRE in prima nazionale.

In Dystopia tutti disprezzano la proprietà privata, ma lavorano segretamente per ottenerla. Tutti odiano le differenze, ma cercano sempre di essere speciali. Tutti odiano i soldi, ma una volta ottenuti, nessuno li regala. Tutti detestano la religione, ma abbracciano i propri dogmi inventati giorno dopo giorno. Tutti ignorano la politica, ma per tutta la vita non fanno altro che votare per gli stessi leader che si alternano al potere. Tutti pensano che studiare sia la cosa più importante, ma odiano i voti.

In Dystopia ognuno può essere ciò che gli viene in mente e smettere di esserlo. Un luogo in cui l’intolleranza non è ammessa, tranne l’intolleranza agli intolleranti. E dal centro di questo luogo terrificante, un’invisibile torre d’avorio “protegge” tutta la sua popolazione.

Il nuovo spettacolo di Alfonso Barón, Hermes Gaido e Luciano Rosso è immaginato lungo le strade, negli aeroporti, nelle stazioni, nelle camere d’albergo di una tournée internazionale che non finisce mai. 

Dal 2008 la società è cambiata, i luoghi di tensione si sono moltiplicati e spostati, le rivendicazioni e le opposizioni si sono fatte più forti, sfociando spesso in eccessi e movimenti che rappresentano un interessante materiale di lavoro, che ci dà da pensare, pensare il mondo.

L’obiettivo di Dystopia è quello di chiamare a raccolta questi elementi di tensione per disinnescarli con la risata e l’impertinenza.

Due giornalisti di un programma di informazione televisivo, brillanti e amichevoli, parlano di un mondo fantastico, privo di conflitti e opposizioni, un mondo asettico, nel quale ogni tentativo di pensare viene neutralizzato da un generale consenso ovattato.

Lo spettatore è invitato dentro un universo che ricorda il mondo dolciastro e ansiogeno del film The Truman Show di Peter Weir.

Il pubblico assiste in diretta alla costruzione di una narrazione forzatamente orientata verso una visione esclusivamente positiva.

Cosa fare allora dei mostri che abbiamo cacciato, ma che poco a poco cominciano a invadere il palcoscenico? I corpi degli attori finiscono per essere invasi da tutto ciò che avevano tentato di tenere lontano, dalle contraddizioni che avevano messo a tacere, e, così si trovano costretti a fare i conti con parti di sé talvolta orribili. La censura, da qualunque parte provenga, priva l’uomo della capacità di interrogare il mondo, e questi due personaggi ne fanno diretta esperienza.

Dystopia punta i riflettori sulle contraddizioni che animano l’essere umano e che ne fanno la sua ricchezza; è un inno alla libertà e alla tolleranza. È uno spettacolo che si diverte con le imposizioni, promuove la diversità delle forme e dei punti di vista, la necessità di conservare uno sguardo critico sul mondo, per sbarazzarsene. Attraverso l’assurdo, e grazie alla risata, gli artisti invitano gli spettatori a prendere le distanze dal pessimismo insito nel genere distopico.

Lo humor rimane lo strumento d’azione privilegiato per interrogarsi sul mondo. “Da dove veniamo? E dove andiamo?”, intonano i due protagonisti in un rock sfrenato.

Danza, teatro fisico, musica, teatro d’oggetti, arte visiva, lo spettacolo convoca diverse discipline nell’intento di creare un’opera ibrida e sfuggire a ogni categorizzazione.

 

1-2 ottobre ore16.00 | sala Fassbinder

Affollate Solitudini TEENS

13 soli

degli studenti di Accademia Susanna Beltrami/DanceHaus, Liceo Coreutico Tito Livio, Centro Aida, Centro Danza Teatro Oscar e Centro ArteMente

prima nazionale

 

Il Festival MILANoLTRE dedica questo progetto alla dimensione creativa “più che emergente” della coreografia lombarda, dando la possibilità ai giovani allievi di cinque centri di formazione pubblici e privati  di misurarsi direttamente con la produzione e la creazione di una coreografia, da presentare nella sezione del Festival dedicata agli assoli e nell’ambito della sezione VETRINA ITALIA DOMANI. 

Una grande occasione per questi artisti “in erba” di confrontarsi con professionisti internazionali, realizzando un solo di 5 minuti che lo staff del festival ha seguito nel corso del loro processo creativo. 

MILANoLTRE dedica dunque un intero weekend alle nuove generazioni sottolineando così il costante impegno e il rilevante ruolo del festival in ambito formativo e di sostegno alla danza, offrendo quelle opportunità necessarie nel passaggio dalla dimensione di studio a quella di professionista e promuovere su più fronti il rinnovamento.

Il risultato del processo creativo va in scena l’1 e il 2 ottobre nella sala Fassbinder del Teatro Elfo Puccini. 13 soli creati da: Vanessa Mosti ed Eleonora Scaglione (Teatro Oscar Danzateatro), Giulia Ferrando e Davide Galuppi (Centro Artemente), Olivia Grandinetti e Cristian Colombo (Centro di Formazione Aida), Camilla Paris, Sonia Maurelli/Matteo Esposito, Giovanni Fasser (Centro Nazionale di Produzione della Danza DanceHauspiù), Alessio Chinni, Serena Costantino, Lucinda Gelmetti, Samuele Mazza/Elia Colombo (Liceo Coreutico Tito Livio).

 

INFORMAZIONI E PREVENDITA: Teatro Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33

tel. 02.00.66.06.06 

whatsapp 333 204902 – biglietteria@elfo.org

ORARI BIGLIETTERI: lun – ven 10:00/19:00 – sab 13:00/19:00

PREZZI DA € 20 a € 5 – CARD E ABBONAMENTI: da € 150 a € 38 – 

INFO E PRENOTAZIONI ON-LINE: www.milanoltre.org

Related Posts