Allora Stef, io non parlerò della sbarra; lascio che lo faccia tu, perché sei una integralista mai doma e paga. No, piace anche a me, perché rompe la fatica del mattino: scalda, imposta e resetta… La Stef però ha un ‘attaccamento’ particolare allo strumento sbarra.
“Sì, grazie, Marghe! Comunque non è che mi ci appendo come una scimmia. Il mio è un legame affettivo, emozionale e molto molto pratico: ci lavoro veramente bene!” Però…
Dopo, viene il bello. Il bello lo riassumerò in alcuni facili consigli e cose da fare e non fare. Vi garba?
“Tipo la PROVA DEL NOVE A SCUOLA!”, dice la Stef… “Andate ai consigli, non è pubblicità, eh!”
Here we go!
1- Prima del centro fate una buona sessione di stretching, (non mi piace quello che sto per dire, non mi piace e alla Stef meno ancora, la sento…) la sbarra spesso lavora sulla forza, (“Sì, ma un po’ di muscolo uno dovrà anche farselo, Marghe…” Sì sì, ma insomma coi pesi giusti. SCUSATE SONO BIPOLARE, faccio tutto da me, perché la Stef sta altrove a lavorare in questo momento). Insomma tiratevi e date agio e lunghezza ai vostri muscoli.
2- Davanti a voi c’è uno specchio. Non serve per vedere se vostra madre ha ragione nel dirvi che sarete le reginette della scuola. NO! Guardate e controllate le vostre linee, ma saltuariamente. Non state a fissarvi come se aveste visto Fiorello col Papa e Piero Angela che fanno il karaoke. Questo vi scombussola le posizioni e anche i pesi.
3- I pesi, eccoci qui!
Le parti del corpo più pesanti sono la testa e il bacino. Alla sbarra cominciamo a metterli nelle giuste posizioni ma, è al centro in cui si avrà la prova del nove. Se la testa è nella posizione sbagliata cadrete, idem col bacino. Ricordate che la testa non è solo un porta forcine o pensieri felici. Le sue posizioni sono funzionali alla tecnica, zuccone!!! (E’ il caso di dirlo).
4- I primi esercizi in centro sono quelli che ci aiutano a sentire lo spostamento del peso da una gamba all’altra e da una posizione all’altra. La musica è un po’ più tranquilla, ma non dormite perché questa fase vi permetterà la velocità dopo.
5- L’adagio in centro è la cosa più particolare. Ti amo adagio.
Mi dai delle gran noie, adagio.
Posso sposare entrambe le affermazioni, ma posso darvi due consigli spassionati : se non state in piedi potrebbe dipendere dai vostri fianchi (magari riproducono l’asimmetria del Guernica di Picasso?); ridimensionate l’altezza delle gambe. Se invece le gambe sono a novanta gradi e basta: ” MUOVETE QUELLE CHIAPPE E TIRATE SU ‘STE GAMBE”! Senza muovere i fianchi. (“Io sono confusa, almeno quanto lei è bipolare, ma provateci nonostante le contraddizioni siano interne all’esecuzione stessa, dirlo è peggio. Forse”.)
6- Ok, ora siamo ai tendu. Qui controllate bene che i pesi siano giusti in velocità e cambiando direzione si capisce bene. Un buon esercizio di tendu vi confonde un pochino. E’ normale, care le mie Ossipove!!!
7- Ed eccoci alle pirouettes. Qui è importante che anche il bacino sia al posto giusto; quella è l’ultima parte della schiena che deve essere in asse. Tenetelassetenetelasse!!! Poi due pulite col passé alto. Diventiamo la Nunez domani, non oggi, ok?
8- Okay, si comincia a saltare. Anche se la musichina è più allegra e gli esercizi si chiamano “allegro”, non c’è niente da ridere; la cosa si fa complicata: saltare implica una padronanza e una propriocezione non indifferente. Si salta col bacino, non con le gambe. Penso sia uno dei segreti dell’area 51, insieme alle salme degli alieni e a un disco volante.
9- Grande allegro. Difficile. Molto difficile. Soprattutto perché vi portate dietro tutta la lezione, dovreste avere tutto a portata di mano… Invece vi perdete nei passaggi che è ciò che fa la qualità. Per inciso è la cosa più importante da raggiungere per non essere imprecisi e confusi. I passaggi, curate maniacalmente i passaggi, come se ne andasse della visione dell’ultima puntata del “Segreto” per vostra nonna.
“Va bene, va bene! Ineccepibile come sempre, la Marghe sa dove vuole arrivare. Io sono stata sempre più timida e alla sbarra ero indomabile. Sudore, controllo, comprensione. Eppure lo fai nell’ottica ovvia che quell’asse orizzontale a sezione cilindrica lo dovrai lasciare andare, perché dove si danza è altrove”.
Vi ho detto, il centro è danzare, voi siete i primi critici e spettatori di voi stessi. Domani ci sarà un’altra lezione, sorprendetevi.
Margherita Mana e Stefania Sanlorenzo
(ph copertina dal web: ballerine-quadro astratto)