fbpx
Eventi

Accademia Danza e Spettacolo: uno spettacolo di fine anno di grande prestigio

[big_title2]Title[/big_title2]

di Antonio Desiderio

E’ tempo di fine anno accademico e per ogni scuola di danza che si rispetti arriva il grande banco di prova con il saggio spettacolo, in cui ogni allievo ripone forza, speranze e tanta buona volontà.

Ogni insegnante cerca il meglio: dalle proprie idee coreografiche, dai propri allievi e dalle loro peculiarità fisiche. La difficoltà è proprio questa: fare di uno spettacolo di fine anno un grande biglietto da visita della propria realtà. Ancor più difficile se a farlo è una scuola privata che però con tenacia e caparbietà raggiunge grandi traguardi.

Ed è stato questo il risultato raggiunto dalla scuola Accademia Danza e Spettacolo diretta da Barbara Scaramuzzi presentato lo scorso 28 Giugno 2017 nello scenario del Teatro Carlo Gesualdo di Avellino e che dal 2005 riscuote consensi e grandi soddisfazioni per tutti i suoi allievi, alcuni di loro oggi affermati professionisti.

La scuola, che ha sede a Pomigliano D’Arco, ha presentato un programma accademico di tutto rispetto in due tempi, spaziando dal repertorio, alle creazioni al folklore e al jazz.

Il primo tempo ha visto impegnati propedeutica e i corsi inferiori di tecnica classica nelle danze di folklore. Sulle note di “Zorba il Greco” e danze tipiche, gli allievi hanno dimostrato coordinazione e raffinatezza nelle movenze e negli atteggiamenti caratterizzanti questo tipo di repertorio.

A seguire, una creazione per i corsi medi e superiori di tecnica classica a dir poco esplosiva della direttrice Barbara Scaramuzzi sulle musiche degli indimenticabili Queen: in scena gli allievi, affiancati con tanto di chitarra elettrica dal vivo, con le sue sonorità, la voce idillica di Freddie Mercury e le luci magistralmente dirette da Gaetano Tramice, hanno fatto di questa creazione un sogno ad occhi aperti, tanto da evocare alla mente il “PinkFloyd Ballet” di Roland Petit.

Ancora, “Pulcinella e Colombina” coreografie di Bella Racinskaja, riprese da Carmela Tramontano e Barbara Scaramuzzi, con i corsi di propedeutica ed inferiori di tecnica classica. La creazione, in puro stile classico, si fonde poi con la suite di “Harlequinade” che racconta le vicende d’amore con leggerezza ed ilarità di Arlecchino e Colombina, interpretati in maniera ottima da Francesco Mazza (tra l’altro scelto nella scorsa edizione del programma PRODIGI di Raiuno e finalista al Gran Prix de Lausanne) e Mariarosaria Costanzo. Ottima resa anche da parte dei ruoli degli amici di Arlecchino (Davide del Prete, Alessio Sautto, Antonio Sautto e Giuseppe Scaramuzzi) e delle amiche di Colombina (Marina de Lucia, Adriana Fanelli, Camilla Laperuta e Lucia Romano).

La seconda parte invece ha presentato gli allievi in una creazione coreografica ci Pamela Pinto per i corsi medi e inferiori di tecnica contemporanea basato sulla dualità presente in ognuno di noi sin dalla nostra nascita.

“The Sailors” e “Sigle Tv” sulle coreografie di Raffaella Pugliese e Danilo Grano hanno poi chiuso la parte dedicata alla tecnica jazz.

Punta di diamante dello spettacolo è stata di certo la parte conclusiva dedicata al grande repertorio in cui tutta la scuola è stata coinvolta: La Bayadere.

Apparentemente impossibile da realizzare per una scuola privata come titolo di gran peso, la scuola ha dimostrato grandi capacità e ottima aderenza a tutta la parte coreografica di Petipa e ripresa da Barbara Scaramuzzi con tanto di atto di “distruzione del tempio” in genere sempre tagliato e poco rappresentato.

I costumi curati nei minimi dettagli da “Jasha” e Danza e Oltre”, le splendide scenografie di Ciro Rubinacci con tanto di praticabili e aperture scenografiche sul fondo, ne hanno fatto davvero un prodotto di ottimo livello.

Di gran resa le prestazioni artistiche degli interpreti: Liliana Passaro, diplomando 2014 della scuola, che ha saputo essere una Gamzatti fredda e spietata come ruolo impone, Tommaso Palladino, Solor tecnico e preparato, Francesco Mazza nel ruolo dell’Idolo d’oro dai salti  e linee da manuale e Martina Calabrese, diplomanda di questo anno.

Calabrese ha mostrato una buona tecnica ed un’espressività capace di smuovere i tanti applausi ricevuti, con la sua grazia e il suo viso di straordinaria bellezza che ricorda i quadri delle ballerine di Degas.

Applausi a non finire per tutto il corpo docente in scena per i saluti e per la direttrice Barbara Scaramuzzi, avvolti in una scintillante nube di polvere dorata che scendeva dal soffitto del palcoscenico e tantissimi bouquet di fiori per tutti.

Related Posts