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Il musical West Side Story dell’Università Popolare Arti e Musica di Napoli in tournée a luglio


di Massimiliano Craus

Le celebrazioni dei quattrocento anni dalla morte di William Shakespeare hanno evidentemente una coda molto lunga, dopo un anno intero di spettacoli in ogni angolo del mondo. La prosa e la danza hanno spesso prestato il fianco a numerose rappresentazioni shakespeariane più o meno credibili, non cogliendo sempre nel segno giusto eppure in tanti hanno calcato i palcoscenici di festival, kermesse e tournée in giro per il mondo. Fino a questi giorni in cui la coda dei festeggiamenti ci presenta il “West Side Story” dell’Accademia Università Popolare Arte e Musical UPAM di Napoli, istituto di formazione sorto proprio per abbinare qualitativamente la cultura e la danza in un unicum indissolubile, in scena con un trittico il 19 e 20 luglio al Teatro Costanzo Mattiello di Pompei ed il 21 al Teatro Armida di Sorrento. In questo contesto l’UPAM si pone l’obiettivo di portare a compimento una formazione a trecentosessanta gradi sostiene la direttrice artistica Ina Pernanon solo dunque giovani talentuosi ma anche semplici appassionati dello spettacolo, da un punto di vista professionale e soprattutto umano. E’ attraverso le discipline di studio ed importanti momenti di aggregazione e confronto con i nostri docenti che l’allievo è spronato a far evolvere tutte le proprie emozioni, pensieri e creazioni nella più alta forma dello spettacolo a tutto tondo, attraverso un percorso di Danza, Musical, Recitazione, Canto e Musica. E così la stessa Ina Perna, in buona compagnia di Stefano Forti, Raffaello Converso, Gianmarco Cesario e Gianluca Cangiano, ha unito le forze in un sistema capace di diventare rete con il progetto “Dalla formazione al palcoscenico”, divenuto ormai realtà con l’allestimento del nuovissimo ed originale musical “West Side Story” sul mirabile spartito di Leonard Bernstein e reso famoso in passato dalle coreografie di Jerome Robbins. Nomi da paura che hanno senz’altro aleggiato durante le prove del “West Side Story” made in UPAM, riadattato all’universo dei giovani partecipanti al progetto “Dalla formazione al palcoscenico” dallo sceneggiatore di casa Gianmarco Cesario, dal coreografo Stefano Forti, dal vocal coach Raffaello Converso e con la regia di Gianluca Cangiano. Uno staff di tutto rispetto, dunque, come la stessa direttrice artistica Ina Perna ha voluto sottolineare. Il musical “West Side Story” è la tappa finale di un percorso cominciato nel febbraio scorso. “Dalla formazione al palcoscenico” è partito dalla consapevolezza che le opportunità per i giovani artisti di emergere, realizzarsi, guadagnare attraverso il loro talento siano ridottissime, se non invisibili, specialmente al Sud Italia, ed ha voluto creare una rete di opportunità dedicate ai giovani che vogliono investire tempo e sudore nella propria passione artistica. Basti pensare che le voci del coro sono state eseguite personalmente dagli allievi di questo progetto, tutti giovani talenti alla ricerca della ribalta definitiva e noi, in quanto istituto di formazione, abbiamo il dovere di sostenerli ed incoraggiarli sempre e comunque. Del resto la storia recente dell’UPAM ci mostra l’impegno profuso in tutte le discipline dei dipartimenti in essere con il programma di studio di quest’anno accademico centrato proprio su William Shakespeare, fonte d’ispirazione del “West Side Story” nell’ambito delle celebrazioni già ricordate dei quattrocento anni dalla scomparsa del Bardo. La scelta del musical “West Side Story”, tra l’altro, non è stata casuale – aggiunge la direttrice artistica – essendo una pluripremiata rivisitazione broadwayana della famosa tragedia di William Shakespeare “Giulietta e Romeo”. Il titolo offre allo spettatore non solo un salto nel passato attraverso luci, balletti e canzoni, ma anche notevoli spunti di riflessione su temi importanti quali l’immigrazione, l’apertura al diverso o il rapporto uomo-donna rielaborati in un tempo diverso dal nostro. Proprio per questo mix di temi, argomenti di dibattito e spunti di dialogo, il nostro “West Side Story” andrà in scena nell’autunno 2017 in matinèe per le scuole, e sarà seguito da un lungo dibattito in cui gli studenti potranno chiarire analogie e differenze con la tragedia shakespeariana, analizzare i temi citati creando un parallelismo tra il tempo della donna Giulietta e dell’uomo  Romeo, il tempo di ambientazione di “West Side Story”, ed il nostro tempo in  una forma d’arte spumeggiante, piacevole e forte come quella del musical. Ma chi sono gli interpreti di questo giovane cast di professionisti alla ribalta shakespeariana? Prima di nominare i protagonisti della tournée – chiude Ina Perna – vorrei ricordare come nei mesi di febbraio e marzo 2017, in occasione dei casting, si sono presentati e confrontati moltissimi ragazzi e ragazze dai diciotto ai trent’anni. Ballerini, cantanti-attori e performer sono stati selezionati per il l’organico del cast del nostro “West Side Story”, avendo la possibilità di studiare gratuitamente le discipline del musical (danza, canto e recitazione) con maestri di chiara fama seguendo dunque un percorso formativo che li ha resi ancora più pronti alla messinscena di un musical. Infine mi pregio di avere al mio fianco la casa editrice “Il Quaderno Edizioni” che offrirà uno sfondo di riflessioni culturali e sociali alle diverse chiavi di lettura delle scorribande amorose tra Tony e Maria, esponenti di due bandi giovanili rivali, i Jets e gli Squali. Ed ora largo ai protagonisti del cast che sono pronti a rappresentare i personaggi Maria (Marta De Marino), Tony (Antonio della Mura), Anita (Giulia Trere), Bernardo (Rino Esposito), Riff (Alessio Falanga), Chino (Salvatore Borrello), Consuelo (Vanna Astro), Rosalia (Pina Di Lorenzo), Tenente Shark (Anna Acanfora) e Doc (Antonio Di Concilio). Il corpo di ballo è invece composto da Livia di Donato, Isabella Solipano, Clara Formicola, Sara Somma, Daniela Barretta, Miriana Parmentola, Claudio Arcione, Antonio Lollo, Luca Anatriello e Nicola Mirabella.

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