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Si è conclusa con successo la sesta edizione di Ticino in Danza, diretta da Alessia della Casa, che ha portato momenti di spettacolo nei paesaggi naturali, nei siti storici e urbani del Mendrisiotto e dove ha raggiunto un vasto pubblico. Una tre giorni di suggestioni danzate che hanno raccontato luoghi, idee, emozioni. Edizione che, fin dalla sua progettazione, ha raccolto l’interesse di sostenitori pubblici e privati come il Comune di Mendrisio e La Fondazione Nestlè per l’arte. Il successo ottenuto, con un’affluenza media di circa 100 persone a spettacolo, denota una crescita costante del Festival che vuole far conoscere ad un pubblico eterogeneo il linguaggio della danza contemporanea da sempre giudicata una nicchia culturale per pochi.

La performance SUPEREROE ha saputo divertire il pubblico, accorso a Ligornetto, con originalità e freschezza. Un mix di teatralità e movimento ricco di spunti, portato in scena dalle danzatrici con la giusta dose di ironia. Una rivisitazione del mito del supereroe dei fumetti che si è letteralmente staccato dalle pagine di carta per prendere forma sul palco. La scrittura è il file rouge che unisce la musica (che vediamo sullo spartito proiettato e poco concessa all’ascolto), la danza e il racconto per una pièce piena di ritmo. L’interazione con il pubblico ha completato questo spettacolo ideato da Francesca Sproccati e Leonardo Bolgeri e danzato dalla stessa Sproccati e Elena Boillat.

Il coinvolgimento del pubblico ha toccato anche 2 MINUTES HATE. Un muro costruito con i corpi degli spettatori a significare che siamo tutti responsabili delle segregazioni presenti nel mondo. Una chiara critica alla politica di Trump sull’immigrazione, quella portata in scena della compagnia newyorkese Dance Action di Carmen Caceres, e che pone molti interrogativi. Cosa ci lega gli uni agli altri? Cosa ci fa sentire parte di un partito politico, o di una nazione? Un fluire di emozioni in crescendo che aprono le porte al dialogo. QUELLO CHE VI CONSIGLIO ha regalato l’eleganza e la potenza del contemporaneo giocato con profondo gusto estetico. Due corpi che si completano, si fondono, si confondono e si fronteggiano. Un’armonia che è musica e non solo danza.

Essere parte di un atto creativo, danzare un’opera d’arte. Questa la sfida proposta da MIMESIS di Elena Boillat e raccolta da tanti cittadini che si sono cimentati in una danza improvvisata di fronte al dipinto di Giada Bianchi esposto al Chiostro di Mendrisio. Tra i ballerini estemporanei anche il neo sindaco Samuele Cavadini.

Il viaggio negli spazi del Mendrisiotto si è concluso alla SACEBA di Morbio, suggestiva porta d’ingresso delle Gole della Breggia. L’ex cementificio, è stato raccontato dai danzatori e dalle video proiezioni di DANSite della compagnia Ariella Vidach – Aiep, Avventure in elicottero prodotti. Un viaggio all’interno dei 4 piani della Torre dei Forni, guidato dall’intensità del movimento sui suoni profondi riprodotti dallo stesso spazio. Un percorso che si è concluso con la meravigliosa narrazione di Katja Vaghi sulle note di Kety Fusco e che ha svelato al pubblico nuove tracce, costruendo immagini e vibrazioni. La voce e il corpo degli operai del passato si sono fatti gesto attraverso le movenze della danzatrice che, con grande forza, ha saputo incarnare l’essenza del luogo.

Ticino in danza 2018 è stato sostenuto anche da: Raiffeisen Campagna Adorna, Dipartimento Educazione Cultura e Sport e Migros percento culturale.

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