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DiDstudio e Itinerari Paralleli
in collaborazione con Progetto Aisha, ZEIT e Prospettive Teatrali
con il contributo di Comune di Milano e Fondazione di Comunità Milano

Marzo 2021 – Giugno 2022
Milano, Quartiere Martesana-via Padova-Crescenzago

Da marzo 2021 a giugno 2022 Le Alleanze dei corpi chiama artisti/e, coreografi/e, antropologi/ghe e studiosi/e a confrontarsi su temi quali la vulnerabilità, la cura, la ricostruzione di contesti di prossimità, nei quartieri di Milano e in particolare nell’area di via Padova. Al centro della riflessione il corpo individuale, sociale e politico come strumento di rinnovamento ed empowerment sociale.
Residenze, laboratori, festival, mostre e incontri diventano così non solo momenti di aggregazione ma occasioni di riflessione e cambiamento. 

Le Alleanze dei Corpi è un progetto promosso dal DiDstudio di Milano che sviluppa una riflessione sulla condizione di vulnerabilità diffusa, emersa nel periodo della pandemia da covid-19 e che trova la sua collocazione ideale nelle aree periferiche e marginali della geografia milanese e in particolare nelle zone limitrofe al Parco della Martesana e all’asse di via Padova e Crescenzago.

Il titolo del progetto prende spunto dal testo di Judith Butler Bodies in Alliance and the Politics of the Street, in cui la filosofa statunitense sottolinea la politicità e performatività intrinseche all’adunanza temporanea di corpi. Proprio il corpo e la sua declinazione individuale, sociale e politica sono al centro della riflessione che si sviluppa attraverso un programma di residenze (novembre 2020-settembre 2021), laboratori e percorsi partecipativi (aprile 2021 – giugno 2022), e un festival (settembre-ottobre 2021) che proporrà, oltre alle performance, anche un simposio e anticiperà la mostra programmata per la primavera 2022, in un dialogo serrato tra antropologia, forme artistiche e performative e i saperi e le pratiche delle associazioni e delle persone coinvolte attivamente nel percorso

Le Alleanze dei corpi nasce infatti da una condivisione di intenti tra realtà milanesi e non solo impegnate con differenti equilibri sul tema delle performing arts e del loro potenziale come strumenti di trasformazione dei territori; capofila del progetto è DiDstudio, factory per autori emergenti nell’ambito della danza, della performance e delle arti visive nel cuore di Milano, insieme a Itinerari Paralleli, impresa sociale diffusa su tutto il territorio nazionale che accompagna nell’ideazione, progettazione e realizzazione di azioni di innovazione culturale e sociale, affiancate da Progetto Aisha, attiva a Milano nella prevenzione e nel contrasto dell’emarginazione sociale, delle disuguaglianze e della violenza di genere, e ZEIT che promuove la diffusione dell’arte, della performance e della cultura cinematografica. Ad accompagnare il progetto c’è anche lo sguardo critico dell’associazione Stratagemmi_Prospettive Teatrali, dedita a progetti di audience development attraverso l’organizzazione di osservatori critici e laboratori di scrittura. 

Il lavoro congiunto e parallelo di queste realtà permette di coinvolgere fasce della popolazione che hanno difficile accesso all’offerta culturale e che si trovano in condizioni di marginalità: abitanti dei quartieri coinvolti, vittime di violenza di genere, precari e precarie, sexual worker, parenti delle vittime del covid, anziani, comunità lgbtqi, donne migranti di prima e seconda generazione in particolare appartenenti alle comunità egiziana e bengalese che fanno riferimento a Spazio Socialità – realtà aggregativa di donne e mamme, parte dell’Associazione Amici del Parco Trotter, che promuove ambiti di relazione e di solidarietà.

Il progetto si realizza grazie al contributo del Comune Milano, bando Obiettivo Focus – Fondo per la cultura sostenibile nato per sostenere proposte progettuali che possano favorire una graduale ripresa dello stimolo creativo del settore cultura e un’opportunità di avvicinamento sociale in un contesto di distanziamento fisico, e grazie al contributo della Fondazione Comunità Milano – bando 57 che estende la sua attività in un percorso di lungo termine che si estende sino al 2022. Così Carlo Marchetti, Presidente di Fondazione di Comunità Milano “Crediamo all’arte e alla cultura come antidoto alla solitudine, alla solitudine imposta dalle contingenze della vita. A Milano sono oltre 400 mila i single e le famiglie composte da una sola persona, spesso anziani, spesso soli con ridotte occasioni di socialità. Per l’essere umano questa mancanza, protratta nel tempo, diventa malattia. Il filosofo Henry David Thoreau ha scritto: Avevo tre sedie in casa: una per la solitudine, due per la compagnia, tre per la società. Sosteniamo il progetto Le Alleanze dei Corpi, per riempire due di quelle tre sedie, per recuperare le nostre competenze sociali e la vera capacità di relazionarci con gli altri. Per riscoprire il valore dell’attaccamento, dell’amicizia, dell’appartenenza a una comunità.”

STRUTTURA E AZIONI DEL PROGETTO

Strutturato attraverso un programma di residenze, laboratori e percorsi partecipativi, performance, incontri e una mostra con una collaborazione interdisciplinare tra linguaggi della danza e sapere antropologico, Le Alleanze dei Corpi si propone di riflettere sul corpo e sulla sfera pubblica, attivando, riscrivendo e ripensando lo spazio urbano come bene comune, creando contesti di community care al fine di rinnovare la fiducia nel contatto tra corpi, in un percorso per la costruzione di nuovi rituali reali e virtuali.

Una particolare attenzione verrà dedicata all’analisi e alla comprensione della fragilità della condizione femminile in situazioni di marcato isolamento dalla sfera sociale/pubblica, al fine di proporre azioni mirate attraverso l’intervento di artisti/e e coreografi/e che lavorano sul tema dell’emancipazione e del corpo femminile.

1) RESIDENZE | Le Alleanze dei corpi – A contatto
novembre 2020 – ottobre 2021 | quartieri di riferimento
a cura di DiDstudio e Itinerari Paralleli

Le Alleanze dei corpi invita artisti/e attivi/e nell’ambito della performance e delle arti visive ad attuare un percorso di drammaturgia urbana in un quartiere di estrema complessità sociale, inerente all’asse che si diparte da Piazzale Loreto e prosegue per via Padova sino a Crescenzago. 

Il corpo, la città, la sfera pubblica sono il campo di riflessione di questa fase di residenza e tentano rispondere ai mesi di isolamento sociale dovuto al periodo pandemico, in cui i confini tra la dimensione domestica e quella urbana sono diventati meno permeabili e in cui le case, da luoghi sicuri, sono diventati spazi perturbanti.

Artisti e artiste lavoreranno con differenti modalità sul territorio, indagando i temi della cura, della proprietà, della prossimità, mettendo al centro il corpo e le relazioni che attiva con gli altri corpi, con il contesto, sociale, urbano, linguistico, come protagonista della riflessione.

I progetti in residenza saranno aperti al pubblico dal 21 al 27 giugno 2021 e attraverseranno il quartiere in un percorso di installazioni, performance e giochi urbani che parte delle aree prossime a piazzale Loreto per confluire negli spazi di Piazzetta Mosso e Parco Trotter. 

Residenza 1 – novembre 2020 – giugno 2021

Elisabetta Consonni | Special Handling 

Special Handling nasce all’interno del progetto Le Alleanze dei Corpi 2019, grazie alla  conoscenza di Spazio Socialità, luogo di incontro di donne per lo più egiziane e bengalesi nel contesto della programmazione sociale del Parco Trotter.

Dall’osservazione di un ambiente specifico, non ancorato a una comunicazione linguistica, ma piuttosto a una vicinanza e scambio di pratiche quotidianamente vissute, Elisabetta Consonni attiva un percorso di emersione di saperi non convenzionali, vicini al corpo e all’esperienza di vita vissuta. 

L’idea di Special Handling è quella di creare una “spa” del Mediterraneo e interculturale: un luogo di ascolto e condivisione di questi saperi, in cui ogni partecipante potrà condividere collettivamente la propria pratica di cura, insegnandola e trasmettendola nel proprio modo, innescando una circolazione di saperi e reciprocità. La spa di Special Handling verrà co-immaginata e co-costruita, in termini drammaturgici ed estetici, assieme alle partecipanti a partire dalla negoziazione tra desideri di tutte nel tentativo di dare una forma alla reciprocità.

Elisabetta Consonni – Laureata in Comunicazione con una tesi sulla costruzione sociale del corpo nella danza e diplomata al The Place London, ha poi approfondito la sua ricerca nella performing art vivendo in Olanda (2004-2009) e in Polonia (2013-2015). I suoi lavori per spazi convenzionali mirano a espandere la pratica della coreografia cercando dispositivi performativi per incorporare un discorso sociale.

Il suo attivismo in ambito sociale e civico assume forma artistica in un processo di ricerca dal nome Ergonomica che dal 2013 indaga l’uso e il significato sociale dello spazio pubblico e la declinazione delle competenze coreografiche nel lavoro con gruppi marginalizzati. È stata invitata a realizzare azioni performative, processi partecipativi e simposi teorici presso Biennale Danza di Venezia (Italia), PIA Palazzina Indiano Arte (Italia), Cantieri Culturali Isolotto (Italia), Cango (Italia), Pergine Festival (Italia), Zona K (Italia), Indisciplinarte Terni (Italia), New Generations Festival of Architecture – La città che verrà (Italia), Konfrontatje Teatralne (Polonia), Centrum Kultury Lublin (Polonia), Architecture Biennale Rotterdam (Olanda), Prague Quadriennale (Repubblica Ceca).

Residenza 2 – gennaio – giugno 2021 

Guillame Zitoun | Contatto/Consenso

Guillaume Zitoun realizza insieme a un gruppo di abitanti dell’area di via Padova un’installazione cross-mediale interattiva il cui contenuto ibrido (foto, tracce audio, testimonianze, testi poetici, processi, percorsi sul territorio) è il frutto di un’esperienza comune di riflessione e di condivisione sul concetto di universale e di proprietà a partire dalle storie e dai desideri che raccontano il loro rapporto dei partecipanti con il quartiere. 

Le informazioni raccolte elaborate dall’artista costituiscono il contenuto di un’opera generativa e combinatoria che si presenta come un gioco urbano in grado di generare interazioni e percorsi sociali e fisici nel quartiere di via Padova e percorsi immaginari attraverso la rielaborazione dei contenuti dell’archivio.

L’opera si fonda sulla teoria Raisonance (ragione/risonanza) metodo sistemico olistico ideato dall’artista che consente di rappresentare la complessità di un’esperienza grazie a un linguaggio ibrido concettuale, sociale, fisico ed emotivo, attraverso una griglia epistemologica e socio-culturale a fin di migliorare la consapevolezza individuale per generare un sviluppo sostenibile.

Guillame Zitoun – Formatore, artista, drammaturgo e teorico francese, ideatore del concetto di Raisonance e di Arte simbiotica. Collabora dal 2015 con l’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro). Con un percorso di studi in Storia dell’Arte alla Sorbonne e di giornalismo, si forma a Parigi nella galleria di arte contemporanea di Yvon Lambert dove incontra artisti e protagonisti della scena internazionale (Boltanski, Golding, Serano, Kieffer, Sol Lewitt) (93-96). Cosciente dei limiti del mercato dell’arte contemporaneo, sviluppa il suo progetto artistico estetico ed operativo, concepito ed espresso come luogo comune di memoria vivente che consente di organizzare e diffondere in un linguaggio ibrido informazioni e processi fisici, concettuali, sociali ed emozionali superando il limite tra arte e società proponendosi come critica partecipativa che esprime problematiche individuali comprese in un processo collettivo. Questa opera si fonda dal manifesto poetico-filosofico Raisonance (1997-2001), che darà forma al modello metodologico del sistema Hypertopia (2010). Tra le opere più significative le installazioni interattive cross-mediali MIND, Les parcours indicibles, Contemporary Art (Torino, 2012), Luoghi comuni, festival internazionale Linea d’Ombra (Salerno 2010), Interruzioni (Cavallerizza Reale, Torino 2010), Morti bianche, realizzazione collettiva in collaborazione con l’Università di Psicologia di Torino (2009), Hypertopia, Mala festival (Cavallerizza Reale di Torino, 2004), noZon installazione interattiva in spazio domestico (Torino 2004).

Residenza 3 – dicembre 2020 – giugno 2021

Francesca Marconi | Internazionale Corazon / Todes

a cura di Gabi Scardi

Francesca Marconi, artista residente in via Padova, dal 2018  porta avanti il progetto Internazionale Corazon, prodotto dall’associazione Creativity for Urban and Rural Empowerment, e promosso da LaCittà Intorno di Fondazione Cariplo.  Nel 2020 inizia Todes, una nuova fase del progetto coprodotto e promosso insieme a Le Alleanze dei Corpi.

Punto di partenza è la riflessione sui temi del meticciato culturale e dell’incontro tra comunità. L’artista avanza la proposta di immaginare il quartiere e l’area di riferimento come un corpo urbano, un corpo-paesaggio abitato a sua volta da una molteplicità di organi, segni, articolazioni. Il lavoro prevede un laboratorio itinerante di drammaturgia partecipata che invita a riflettere sulla relazione tra corpo e territorio e che ha la sua fase pubblica nell’esposizione dei materiali visivi sviluppati in avamposti quali negozi, spazi pubblici, cortili, luoghi di passaggio disseminati nel territorio.

“Todes significa tutti ma nella declinazione più inclusiva, Todes è il corpo abitato, politico, fluido, meticcio, non conforme come il paesaggio che lo abita. Todes è il paesaggio umano e geografico fatto di diversi immaginari simbolici, identitari ed estetici, un teatro di comunità che vuole potersi riconoscere attraverso un’unione trasversale di corpi ed esperienze condivise impresse nel nostro luogo e nel tempo.”

Francesca Marconi – Ha una formazione tran-settoriale e da vent’anni sviluppa laboratori partecipati e progetti di arte pubblica in contesti umani e geografici di confine. La sua pratica si basa sul lavoro con le comunità attraverso la condivisione di riflessioni e processi.

Suoi progetti recenti sono: MiAbito / La forma dei Corpi, l’abito performativo (2019), promosso da Fondazione Wurmkos, a cura di Gabi Scardi; Cartografia dell’Orizzonte (2017- in corso) coprodotto da Centrale Fies, Urban Heat network; Jetzabr (2016) parata a Berna, Rohling, Paul Klee Museum, Kindermuseum Creaviva, Centro Culturale Progr; Gap (2013-2015), interventi d’arte pubblica in Puglia promosso da Fondazione con il sud; Ulysses (2008-2013), video, V libro dell’Odissea nelle 13 lingue dei cittadini di via Padova con A. Bernardini, Assab One, MI.

Residenza 4 – marzo – ottobre 2021

Salvo Lombardo| ATRIO dove nodi intrecciano nodi

in collaborazione con Maria Paola Zedda 

A partire dal lavoro sviluppato dagli altri artisti coinvolti nel progetto Le Alleanze dei Corpi, Salvo Lombardo individua un ambiente dedicato alla sedimentazione delle loro pratiche e dei loro discorsi: uno spazio di confronto che pone il tema della cura e della reciprocità al centro della sua architettura. L’artista, aprendo uno spazio di relazione, si propone di mettere in connessione, con una prospettiva intergenerazionale e interculturale, contesti, storie, apparentemente non allineate o prossime, per creare nuove alleanze e far atterrare l’esperienza trascorsa in una riflessione più ampia, che metta al centro la cura come pratica collettiva e comunitaria, il contatto interpersonale e la sua natura simbolica. 

Atrio è uno spazio a cavallo tra l’agorà e l’ambiente domestico, una “contact zone” abitata da corpi e relazioni, un’occasione di scambio e di riflessione tra artiste\i e pubblici diversificati. Ognuna delle persone presenti potrà dare corpo alle sue articolazioni e potrà appropriarsene e continuare a lavorare alle sue ramificazioni ampliandone i margini di disseminazione, di risonanza e di futuro.

L’artista sarà coinvolto nel Simposio di ottobre dove potrà condividere la sua proposta e le sue pratiche.

Salvo Lombardo – Performer, coreografo e regista, negli anni ha approfondito gli interstizi tra danza, teatro e arti visive, impegnato nella realizzazione di azioni e manufatti performativi e artistici con il suo gruppo Chiasma. Per il biennio 2017-2018 è artista associato del Festival Oriente Occidente per cui realizza la performance Present continuous e la video installazione Reappearances per il MART di Rovereto con il coinvolgimento della comunità locale. Nel 2018 vince il bando di Residenze coreografiche Lavanderia a Vapore 3.0 di Piemonte dal Vivo e lavora al progetto L’esemplare capovolto che prevede la realizzazione di un ciclo di azioni performative, installazioni, conferenze, workshop e la creazione dello spettacolo Excelsior in coproduzione con Théâtre National de Chaillot di Parigi, Romaeuropa Festival e Festival Fabbrica Europa. Nel 2019 è fondatore e co-curatore con Viviana Gravano e Giulia Grechi di Resurface_festival di sguardi post coloniali a Roma ed è, assieme a Silvia Albanese, ideatore della Under 35 Italian Alliance, un rete di compagnie che operano nell’ambito della danza e della performance finalizzata alla promozione e diffusione dei propri lavori all’estero. Dal 2021 collabora come artista associato con la Lavanderia a Vapore di Collegno (TO) ed è in fase di creazione di AMOЯ con Fattoria Vittadini, co-prodotto dal Festival MilanOltre.

2) INCONTRI DIGITALI

giugno e ottobre 2021 / web
a cura di Itinerari Paralleli

Il lavoro degli artisti e delle artiste sul territorio sarà affiancato da una ricerca sui temi di indagine del progetto. Verrà aperta una riflessione ampia sulle questioni più urgenti emerse dal territorio attraverso il lavoro artistico, per portarle su un piano di ragionamento sovra-locale. In uno spazio di incontro digitale, verrà coinvolta una comunità ampia di persone, organizzazioni, professionisti/e che a diverso titolo e con diversi approcci stanno conducendo un lavoro di ricerca e sperimentazione su questi stessi temi, anche in altri territori, per alimentare un dibattito pubblico, la cui portata sia di rilevanza nazionale.

3) FESTIVAL | Le Alleanze dei Corpi – Communities in movement
dal 23 settembre al 3 ottobre 2021/ Parco della Martesana, Parco Trotter
a cura di DiDstudio

Un’esperienza collettiva attorno al tema della cura e della performatività dei corpi nella sfera pubblica attraverso  incontri, workshop, performance e danze urbane.

La pratica artistica diventa campo di confronto estetico e cognitivo sul quale confrontarsi, momento di incontro e contaminazione tra pubblici differenti, di accessibilità alla cultura in contesti difficilmente aperti ai linguaggi del contemporaneo. Un ribaltamento di prospettiva, come atto di decolonizzazione culturale, permetterà alle minoranze di genere, estrazione sociale e provenienza, di diventare centrali rispetto alle categorie di visibilità e invisibilità dei corpi e di costruire relazioni diverse da quelle attive nel perimetro urbano cui sono solitamente connesse.

4) SIMPOSIO | Ripensare la cura come bene comune
1-2-3 ottobre 2021 / Mudec, Base Milano, Parco della Martesana
a cura di DiDstudio e ZEIT, in collaborazione con MudeC e Base

All’interno del Festival Le Alleanze dei Corpi Communities in movement il Simposio è uno spazio di riflessione teorica e performativa in cui artisti/e, curatori, partecipanti al progetto, filosofi, antropologi e teorici della performance si confrontano sulla performatività del corpo come agente di trasformazione dello spazio urbano e della sfera pubblica, sulle strategie di decolonizzazione di corpi e codici estetici, sulla cura come bene comune, diritto universale e pratica comunitaria.

Il simposio sperimenta strumenti di restituzione orizzontale, di pedagogia sperimentale, affiancando al dibattito teorico momenti di esperienza performativa e relazionale e si innesta nel percorso degli Incontri digitali. 

5) MOSTRA | Guardare la città attraverso gli occhi delle alleanze
primavera 2022 / luogo da definire
a cura di DiDstudio e ZEIT

Un percorso espositivo di immagini, video, illustrazioni e documentazione che narra il percorso partecipativo ed esperienziale che ha coinvolto il quartiere di via Padova durante le fasi del progetto Le Alleanze dei Corpi, presentando inoltre al pubblico pratiche realizzate in altri territori e comparandole attraverso immagini, video, testi critici, riflessioni che gli artisti nazionali e internazionali operano oggi in tale campo. Si propone inoltre di creare un legame tra periferie, marginalità e Istituzioni della cultura.

6) LABORATORI
ANTHROPO POINT NOMADE 
da aprile 2021 a fine progetto / quartiere via Padova
a cura di Sara Elisa Bramani

Un laboratorio antropologico itinerante per la zona di via Padova realizza un’etnografia dello sviluppo progettuale di Le Alleanze dei corpi con l’obiettivo di interrogarsi e riflettere circolarmente sulle nozioni chiave del percorso: vulnerabilità, precarietà, casa, strada, corpo e confini.

Lo sforzo sarà quindi quello, in primo luogo, di non dare per scontate le definizioni inerenti a tali nozioni, sia a livello di rappresentazioni sia di pratiche, e di comprendere il significato a loro attribuito da parte dei soggetti coinvolti (associazioni, artisti, soggetti locali coinvolti nelle azioni progettuali) partecipando attivamente al processo di significazione culturale che il progetto intende promuovere.

L’anthropo-point è un dispositivo performativo di osservazione della partecipazione, costituito da un set di ripresa mobile (telecamera, registratore audio, sgabello) che documenta il progetto ma agisce anche dall’interno interrogando le azioni realizzate in sinergia con i partner, gli artisti e i soggetti coinvolti). L’anthropo-point farà propria l’idea di “riflessività performativa” di Victor Turner (1993) intesa come creazione di una condizione che consenta agli interlocutori di riflettere su se stessi, sulle proprie azioni e sulle relazioni (simboli, significati, ruoli, regole, credenze, valori e strutture sociali) che concorrono alla definizione del rapporto tra vulnerabilità/sofferenza e cura attraverso il corpo inteso sia come soggetto di esperienza, sia come oggetto di discorso. La proposta dell’anthropo-point nomade si inserisce all’interno della pratica di “co-progettazione e fertilizzazione reciproca” che il progetto intende realizzare.

LABORATORIO CRITICO | Raccontare le Alleanze 
da aprile 2021 a fine progetto / sito di progetto
a cura di Stratagemmi – Prospettive Teatrali

Raccontare le Alleanze è un laboratorio di osservazione e scrittura critica e giornalistica a cura di Stratagemmi Prospettive Teatrali, rivolto a studentesse e studenti delle università del territorio metropolitano. La giovane redazione si costituirà nei primi mesi di svolgimento del progetto Le Alleanze dei Corpi e lo racconterà nelle sue varie fasi ― residenze artistiche, performance, aperture al pubblico, conferenze e seminari ― ideando forme di narrazione in linea con l’identità e le caratteristiche del percorso. Attraverso interviste alle artiste e agli artisti, ai soggetti e alle comunità coinvolte, con articoli di approfondimento e brevi saggi critici, racconteremo Le Alleanze dei Corpi nel suo processo e nei suoi esiti, sedimentandone la complessità nella scrittura.

Il percorso si offre anche come strumento di divulgazione tra i giovani e nel quartiere, lavorando sull’attivazione critica dello spettatore qualsiasi sia la sua provenienza culturale e formativa. 

I contenuti di questa narrazione saranno disponibili dopo le prime aperture al pubblico del progetto sul sito web del progetto.

LABORATORIO DI ARTE-TERAPIA | Quanti passi indietro per andare avanti? Formazione dinamica attraverso le relazioni di cura

23, 30 maggio 2021/ Progetto Aisha
a cura di Progetto Aisha, condotto da Sara Sayed

Laboratorio di arte-terapia rivolto a chi lavora sul tema della cura e della mediazione culturale in riferimento alle vulnerabilità.

Attraverso la stimolazione della creatività e dell’immaginazione e al lavoro sul corpo, il percorso mira a preparare gli operatori e le operatrici culturali a confrontarsi con gruppi sociali e corpi urbani sulle vulnerabilità e sul tema della cura, intesa come sistema culturale, relazionale, sociale, da un punto di vista femminile. Si propone inoltre di sviluppare strategie per costruire percorsi connessi, integrati e orizzontali in cui comunicare e rendere permeabili le metodologie di ciascun_.  

L’arte terapia psicodinamica, avendo la capacità di connettere e integrare le diverse parti del Sé, accompagna il singolo o il gruppo in un percorso di cambiamento e di crescita e di apertura al contesto. 

LABORATORIO | L’arte del corpo nella cura
giugno 2021/ DiDstudio
condotto da Elena Molon

Il laboratorio si dedica ai lavoratori e alle lavoratrici della cura e in particolare alla professione infermieristica, dove il corpo è principale protagonista. Il corpo dell’assistito è il fine e il situs laboris, il corpo dell’infermiere è il mezzo. 

Dalla revisione della letteratura si osserva che, mentre nella pratica dell’infermiere il lavoro fisico è essenziale ed intenso, nella formazione si dedica poca attenzione alla preparazione del corpo degli studenti, che pure entra in contatto con quello degli assistiti non solo per la somministrazione della terapia, ma anche in uno scambio empatico fondamentale allo stabilirsi di una relazione di fiducia e affidamento. 

Questa proposta mette il corpo in primo piano coinvolgendolo da un lato in un training fisico, dall’altro in un percorso artistico nel movimento creativo e nella ricerca somatica finalizzato a sperimentare modi diversi di entrare in contatto con il corpo degli altri attraverso la conoscenza più approfondita del proprio.

INFORMAZIONI E CONTATTI

DATE
Da Marzo 2021 a giugno 2022

LUOGHI
Quartiere Nord Martesana, via Padova – Crescenzago
Progetto Aisha, via Palmanova 59
Mudec – Museo delle Culture, via Tortona 56
Base  Milano, via Bergognone 34
DiDstudio c/o Fabbrica del Vapore, via G. C. Procaccini 4

CONTATTI
www.lealleanzedeicorpi.org
info@lealleanzedeicorpi.org, info@didstudio.org 
Tel. +02 345 0996; mob. 349 3716769

 

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