Dal 20 dicembre 2015 fino all’8 gennaio 2016, all’Opera di Roma si punta sulla tradizione, con sguardo nuovo e vivace, nel mettere in scena il balletto tradizionale: “Lo Schiaccianoci”.
Lo Schiaccianoci è il balletto di Natale: grandissimo Abete, doni, sontuosità di abiti e aria di festa, i bambini… ma anche un impalpabile senso di mistero in sospensione: un sogno, un viaggio, un cambiamento.
Si tratta di personaggi verosimili o è magia di un mondo incantatato che esiste solo nelle favole?
Lo Schiaccianoci è un balletto del repertorio classico e non c’è compagnia o corpo di ballo di Teatro, che in questo momento non lo abbia in programma per la nuova stagione.
La popolarità del balletto in America è indiscussa, dovuta probabilmente alla versione di Balanchine del 1954, che lo ha reso tradizionalmente il balletto esclusivo per l’inverno. Come ormai tutti i balletti classici è stato rivisto e contestualizzato in chiavi di lettura differenti, nel passare del tempo, ma ha mantenuto le sue peculiarità.
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Si sono realizzate produzioni che hanno enfatizzato la costumistica e la scenografia come altre molto più essenziali.
In alcune la favola è rimasta tale in altre invece si è riscritta perdendo le personificazioni tipiche (Béjart). Persino i ruoli non sono sempre rispettati: alcune volte la figura di Clara (qui Marie) è protagonista e balla le variazioni del ruolo della Fata Confetto con il Principe-Schiaccianoci; diversamente si mantengono due coppie distinte di danzatori e spesso con capacità tecniche di diverso livello nei pas de deux.
Questo Schiaccinoci punta nella sua realizzazione (dall’idea alla messinscena) su due figure artistiche di rilievo: l’Etoile dell’Opéra de Paris, Eleonora Abbagnato, qui nel ruolo di Direttrice del Corpo di Ballo e, coreografo e regista di questa versione, Giuliano Peparini, versatile famoso e contemporaneo. Colleghi e amici in sintonia.
Originariamente su musica di Cajkovskij e coreografie di Petipa, il libretto di riferimento è la storia di Hoffman: “Lo Schiaccianoci e il re dei topi”, 1816, che fu letto e ripreso nella versione di A. Dumas senior, in quanto la storia originale era piuttosto cruenta.
Prima versione fu quella di Ivanov (non piacque) e Clara era proprio una bambina della scuola (San Pietroburgo 1892).
Certamente Nureyev ha fatto la sua parte, soffiando sullo zucchero a velo che tendeva a ricoprire altre dimensioni ben presenti fin dall’inizio e confinate nella suddivisione classica e stereotipata dei due piani: sogno e realtà; permettendo una introspezione maggiore nei personaggi e il temuto confronto con il vero attraverso il sottile velo della fantasia. Sempre all’insegna di un ricercato virtuosismo. Meno enfatizzato nella versione neoclassica di qualche anno fa del coreografo Nacho Duato, presentata Alla Scala e con Roberto Bolle; volutamente più sintetica e lineare con tocchi di sottile ironia, per quanto coerente all’originale.
Peparini si mette in gioco su una coreografia tutt’altro che scontata, con grande entusiasmo.
Intanto la musica: alla guida dell’Orchestra del Teatro, ci sarà l’inglese David Coleman.
L’impronta contemporanea viene suggellata dall’ingresso di nuovi personaggi, elementi che rendano visibile e tangibile la realtà degli adolescenti di oggi (ambientata in Francia) e le difficoltà cui vanno incontro. La dimensione del sogno rimane come contrappunto, come secondo la partitura, proprio nella musica.
E poi gli interpreti, fortemente consapevoli dei rispettivi ruoli, sia tecnicamente sia a livello interpretativo, nell’immedesimazione: Rebecca Bianchi sarà Marie, Michele Satriano sarà il nipote di Drosselmayer, poi compagno di viaggio di Marie, Claudio Cocino interpreterà Zio Drosselmayer e la prima ballerina, Alessandra Amato, risplenderà come Regina delle Nevi (sensuale, attraente e piacevole nella ripresa di un senso del movimento che richiama la scuola di Roland Petit, da cui provengono sia Peparini sia l’Abbagnato); ma anche i B-Boy, il coreano Hong 10 e l’olandese Menno, campioni mondiali di Breakdance.
Che succederà al Principe-Schiaccianoci?
https://youtu.be/Kq4yMIB1PIw (presentazione-interviste)
Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij
Balletto in due atti da un racconto di E.T.A. Hoffmann
Adattamento di Giuliano Peparini
Direttore David Coleman
Coreografia Giuliano Peparini
Scene Lucia D’Angelo e Cristina Querzola
Costumi Frédéric Olivier
Video grafica Gilles Papain
Luci Jean-Michel Désiré
Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera
Teatro dell’Opera
dal 20 dicembre 2015 all’8 gennaio 2016
video realizzato da Maxim Derevianko
Alcuni video a confronto per la famosa variazione della Fata Confetto:
https://youtu.be/PH0Qx0oHEVg Alina Somova
https://youtu.be/Wz_f9B4pPtg Nina Kaptsova
https://youtu.be/Nuk5Sknh1rY Béjart
https://youtu.be/XbjIvSbq87g Whistl Presents: Ballet BMX dicembre 2015
Stefania Sanlorenzo